“Il progetto – spiega il sindaco di Priolo, Pippo Gianni – prevede anche di sostituire quegli impianti ormai obsoleti che rappresentano motivo di lamentela per i residenti che avvertono disagio dall’emissione di sostanze odorigene nell’atmosfera. Con l’entrata in funzione del naso elettronico non sfuggirà più alcuna fonte di emissione”. Il primo cittadino priolese si riferisce all’intervento economico della Regione (340mila euro) per la fornitura delle apparecchiature elettroniche che individueranno con certezza i responsabili dell’inquinamento. “Per quanto riguarda l’app denominata nose – dice Gianni – nessuno al tavolo prefettizio ha saputo darmi una risposta al quesito che avevo posto relativamente alla percezione olfattiva dell’arsenico, un elemento chimico inodore e insapore che è stato rilevato nei mesi scorsi in concentrazioni superiori alla media soprattutto nella zona del Polivalente. In attesa che ci diano ragguagli, da domani saranno attivi a Priolo 5 centraline in altrettante aree urbane che consentiranno di rilevare ogni 12 ore la presenza di arsenico, cadmio e altre sostanze chimiche che potrebbero nuocere alla salute dei cittadini”.
L’intervento dell’amministrazione comunale si è registrato anche a seguito delle polemiche sollevate nelle scorse settimane per lo sforamento dei livelli di guardia della presenza di arsenico nella zona del Polivalente. “Ho preteso – continua il primo cittadino priolese – che insegnanti e bambini che frequentano il plesso scolastico del Polivalente fossero sottoposti ad esami di laboratorio, soprattutto a quelli delle urine. Per fortuna l’esito è stato negativo ma è chiaro che non possiamo fare correre alcun rischio ai bambini e ai loro insegnanti. Con l’attivazione dei rilevatori, contiamo di individuare le fonti di emissione di questi elementi chimici che provocano un fenomeno che ritengo essere molto strano. Così come procede l’iniziativa di coprire con un manto speciale la polvere di pirite, in attesa che si concretizzi il progetto della Regione siciliana relativo alla bonifica della penisola di Thapsos e delle altre aree contaminate”.