SuperPippo esaurisce le arachidi e perde tutti i suoi poteri. Non basta l’intervento tempestivo dell’Archimede Pitagorico di turno, travestito da presidente del consiglio comunale, a salvarlo dal caos che si sta ingenerando in questi giorni agli ingressi degli edifici scolastici priolesi. Genitori confusi e inviperiti dai numerosi “dirottamenti” giornalieri dei propri figli da un plesso all’altro, bambini frastornati che si vedono dirottati in scuole con aule realizzate quasi improvvisando, la cui agibilità e rispondenza alle norme di sicurezza resta ancora tutta da verificare.
Tutto ha inizio dalla chiusura del plesso Pineta, per motivi di salute e sicurezza per alunni e insegnanti, che ha avuto luogo nel mese di Luglio u.s.
Il nostro Supereroe, che ancora aveva tutte le noccioline sotto il berretto, col suo sicuro e spavaldo sorriso sardonico, assicurava al popolo scolastico che nulla a Priolo può fermare una tenace e combattiva macchina amministrativa e che il problema si sarebbe risolto semplicemente spostando gli alunni dal plesso Pineta al plesso O. Di Mauro ove esistono aule e strutture didattiche a sufficienza per tutti.
E venne il mese di Settembre, le scuole avrebbero dovuto riaprirsi, ed ecco la sorpresa, le aule non sono sufficienti a far fronte al numero degli alunni. L’amministrazione però non demorde, prova a costruire muri in cartongesso in ogni spazio libero, dividendo aule in due o in tre parti, per poi demolirli e ricostruirli consapevole dei pessimi risultati ottenuti.
Morale della favola, ad oggi ancora i nostri studenti non hanno aperto un libro, confusi anche loro insieme agli insegnanti, del futuro che li attende.
Egregio Sindaco e amministrazione tutta, se aveste avuto un po’ più di attenzione verso i cittadini che vi hanno fatto salire su quegli scranni, anziché produrvi in acrobazie politiche e di poltrone impastando e rimpastando il nulla, forse oggi avremmo una cittadina più “normale”, non gravata da problemi sicuramente evitabili, che ci fanno sentire sempre più estranei e non danno quella identità, quel sentire comune, che da tanti anni aspettiamo.
Meno chiacchiere e più ascolto.
Gli Attivisti del Meetup
La scuola non è un parcheggio, devono garantire sicurezza, e la scuola chiusa sicuramente era un pericolo per i vostri figli, un plauso al sindaco, meglio un libro aperto a novembre che un figlio morto per cancro ai polmoni.