Il prefetto Luigi Pizzi ha emesso un ordinanza con cui impone il “divieto di assembramento su alcune arterie stradali della zona industriale”. Le prime reazioni generali al provvedimento, hanno spinto il prefetto Pizzi a diramare nella serata di ieri un’ulteriore nota a chiarimento delle disposizioni adottate. “Con tale provvedimento – è scritto nel documento – sono stati vietati assembramenti di persone e mezzi su alcune arterie stradali della zona industriale tenuto conto che le manifestazioni verificatesi in passato e anche nei giorni scorsi, nei pressi delle aziende, hanno dato luogo a consistenti rallentamenti del transito di mezzi e personale da e per le aziende ed, in particolare, delle raffinerie presenti nell’area, determinando spesso dei veri e propri blocchi stradali, attualmente, peraltro, sanzionati” con il cosiddetto decreto sicurezza.
Nella nota del prefetto si fa notare che “tali manifestazioni, attuate senza alcun preavviso e, quindi, senza la prescritta preventiva autorizzazione dell’autorità di pubblica sicurezza, come tali assolutamente illegali, hanno originato, inoltre, pericoli evidenti per la sicurezza pubblica de per la sicurezza della circolazione veicolare in particolare, impedendo lo svolgimento dell’attività lavorativa da parte dei dipendenti degli stabilimenti del polo petrolchimico, nonché l’esercizio del diritto alla libertà d’impresa”. Per il prefetto Pizzi, i blocchi alle portinerie hanno dato “luogo a inammissibili interruzioni del rifornimento energetico ad aziende di trasporto e ad infrastrutture di rilevanza nazionale, quali l’aeroporto di Catania e il porto di Messina”. Nel sottolineare come il provvedimento “non comprime in linea generale alcun diritto o libertà di manifestazione, “è stato adottato a tutela della sicurezza pubblica in genere, soltanto in quella determinata area della provincia per un tempo predeterminato, rispettando i presupposti applicativi fissati dalla Corte costituzionale”.