L’incendio scoppiato presso l’impianto 100 della Lukoil di Priolo è solo l’ultimo dei tanti incidenti che hanno interessato in questi mesi il Petrolchimico. In Italia ogni 15 secondi 153 lavoratori subiscono un infortunio, che non è mai la conseguenza di fatalità ma di mancanza di rispetto, da parte delle imprese, delle procedure e delle regole di sicurezza. La rabbia e la paura per il crescere della frequenza con cui si stanno verificando questi eventi ci spinge ad alzare, ancora di più, il livello della mobilitazione contro quello che è diventata una vera emergenza sicurezza che oggi ha coinvolto 2 lavoratori della Ro.Da azienda metalmeccanica che opera nelle manutenzioni (uno con ustioni al viso e l’altro con una contusione al ginocchio).
Troppo spesso questi eventi mostrano l’inadeguatezza dei sistemi di prevenzione e delle misure necessarie per garantire l’incolumità e la sicurezza dei lavoratori.
Troppo spesso le condizioni di lavoro vengono messe in secondo piano sottovalutando la necessità della prevenzione.
“Troppo spesso la formazione e gli interventi di sensibilizzazione sul tema e la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro vengono ritenuti dei costi e non invece degli investimenti sulle persone e sul loro futuro – affermano i segretari dei metalmeccanici – Il diritto alla vita di un lavoratore è un bene assoluto che nessuno può cancellare.
La vita delle persone, il lavoro e le condizioni in cui si svolge, non possono essere subordinate all’interesse economico e al profitto. Deve essere previsto e preteso che le imprese seguano criteri di qualificazione e che siano applicati solo i contratti collettivi di lavoro stipulati da organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, soprattutto quando si parla di appalti, pena l’esclusione dalle gare.
E’ essenziale il rafforzamento dei controlli da parte del sistema di vigilanza –(INL, ASP, INAIL) – nelle aziende in termini di qualità, quantità e frequenza, e la realizzazione di coordinamento tra questi istituti che coinvolga anche le parti sociali.
In questo senso Fim Fiom Uilm proclamando, per la giornata di domani, lo sciopero dei lavoratori dell’indotto, chiedono ancora una volta alPrefetto di riattivare il tavolo tecnico sui temi del lavoro e della sicurezza insediatosi presso la prefettura nel 2018.