Priolo: la Procura chiede il giudizio per l’ex sindaco Rizza

E’ stata fissata per il 5 marzo l’udienza preliminare davanti al gup del tribunale, Carmen Scapellato, nella quale dovranno comparire l’ex sindaco di Priolo, Antonello Rizza, due dirigenti del comune priolese e le altre persone coinvolte nell’operazione “Res publica”. Per quest’inchiesta, portata a termine nel mese di ottobre dai poliziotti del commissariato di Priolo, il pm Margherita Brianese ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli imputati. Oltre all’ex sindaco Rizza, dovranno comparire davanti al gup i funzionari comunali Salvatore Cirnigliaro e Flora La Iacona, gli imprenditori Francesco e Andrea Artale, Desirée Giuliano, Michael Mulè, l’ex assessore comunale Giuseppe Pinnisi, l’assessore ai Lavori pubblici Eugenio Maione, la dirigente dell’Ufficio personale, Rita Fangano, l’imprenditore Sebastiano Carpinteri, i componenti della commissione di valutazione Loredana Martines, Maurizio Vincenzi, Salvatore Ullo, Giuseppina Garofalo, Enzo Lonero, e il membro dell’ufficio protocollo Nicoletta Giambra.

E’ stata, invece, stralciata la posizione del segretario generale Maurizio Casale, che ha patteggiato la pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione. Casale doveva rispondere del reato di falsità materiale commessa da pubblico ufficiale, perché nella qualità di componente del nucleo di valutazione comunale per l’attribuzione dei punteggi di merito ai dirigenti di settore del Comune di Priolo, formava più verbali delle sedute non corrispondenti alle effettive riunioni tra il 27 settembre e il 24 novembre 2016.

In attesa di celebrare l’udienza, il legale difensore dell’ex sindaco Rizza, avv. Domenico Mignosa, ha inoltrato al gup Scapellato l’istanza di revoca della misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Priolo, disposta dal gip Giuseppe Tripi. Il giudice si è riservato sulla specifica richiesta. Intanto, si attende la decisione della corte di cassazione relativa al ricorso presentato dagli avvocati Mignosa e Giuseppe Calvo contro l’ordinanza del tribunale del riesame di Catania che, accogliendo parzialmente l’appello del pm Brianese, ha disposto il ripristino della misura cautelare degli arresti domiciliari per l’ex sindaco Rizza e per l’imprenditore Francesco Artale oltre all’applicazione della misura della sospensione dall’attività lavorativa per la durata di un anno per il dirigente comunale Cirmigliaro e per la durata di 9 mesi per la dirigente La Iacona.

Per la vicenda “Res publica”, Antonello Rizza ha dovuto rassegnare le proprie dimissioni da sindaco di Priolo, contestualmente alla sollevazione dall’incarico diosposta dal prefetto Castaldo. I fatti di cui sono chiamati a rispondere l’ex sindaco e gli altri 16 imputati riguardano 3 episodi di turbata libertà degli incanti e turbamento del procedimento di scelta del contraente in relazione alla segnalazione di persone vicine al sindaco per l’affidamento di appalti del Comune, episodi di truffa e tentata truffa ai danni del Comune commessi in concorso tra sindaco, funzionario comunale e un imprenditore, in relazione all’acquisto di beni tramite Consip con codici alterati e tali da consentire all’imprenditore segnalato la vendita dei beni per prezzi maggiorati, un episodio di frode nelle pubbliche forniture attribuito al solo imprenditore e connesso ai medesimi appalti, ed un episodio di tentata concussione.

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