L’OPINIONE
Le ultime notizie di cronaca ci stanno facendo percepire di vivere in un paese sempre più insicuro. Il tema della legalità a Priolo è stato da sempre dibattuto dai vari schieramenti politici che hanno amministrato fin dai tempi dall’ottenimento dell’autonomia comunale ad oggi, giusto chiedere più presenza delle forze dell’ordine nel territorio, ma non basta, anche gli enti locali devono fare la loro parte. Premesso che il controllo del territorio è sempre indispensabile per allontanare e scoraggiare attività malavitose, ben venga anche la videosorveglianza, ma le attività di repressione se non coadiuvate analogamente con attività di prevenzione di indirizzo socio culturale, purtroppo sono destinate ad ottenere scarsi risultati. Quindi condivisibile la richiesta dei consiglieri comunali di opposizione, non solo come tema di discussione in consiglio comunale, ma anche di un prossimo coinvolgimento di cittadini, associazioni e portatori di interesse collettivo in un consiglio comunale informale. Si deve iniziare una campagna di sensibilizzazione prosegue Susinni, per valorizzare e diffondere una cultura della legalità ed alla convivenza civile, con un il “progetto educativo della città” che coinvolga in primis gli istituti comprensivi, e poi tutte le istituzioni e le associazioni che rappresentano il tessuto sociale del territorio in cui operano. Le amministrazioni comunali non possono sostituirsi alle forze dell’ordine, ma possono incidere molto nel contesto socio culturale con programmi che ovviamente richiedono un impegno di risorse spalmate del tempo. Nel 2007 il Comune di Priolo Gargallo iniziò con un progetto realizzato dal Cecap, “educazione alla legalità ed alla convivenza civile” nei due istituti comprensivi, un progetto di ascolto e coinvolgimento degli alunni, attraverso la somministrazione di test anonimi per valutare i bisogni formativi in tema di rispetto delle regole, ed uno studio per individuare eventuali fenomeni di bullismo, ma il progetto venne realizzato solo per un anno e poi abbandonato dalle successive amministrazioni. Abbandonare questo progetto fu un grave errore, doveva essere realizzato ogni anno, invece abbiamo perso dodici anni di formazione sulla legalità. E’ ormai opinione condivisa, le aree in stato di abbandono sono facilmente vandalizzate ed occupate dalla microcriminalità, ovviamente le amministrazioni locali hanno delle responsabilità specifiche relative alla gestione del territorio, dove sono presenti aree urbane con specifiche vulnerabilità e disagio sociale il Comune deve intervenire con progetti mirati. Quindi di buon auspicio la richiesta dei consiglieri di Prospettiva Priolo, Biamonte, Laposata e Delfino, di convocare un consiglio comunale informale, affinchè tutti i cittadini possano partecipare alla discussione di una tematica importantissima per il futuro, la legalità.
Carmelo Susinni