Sulla moria di pesci in mare e dei granchi a Marina di Melilli, indaga la Procura. La premessa vuole che i cittadini di Priolo Gargallo considerano a maggioranza il proprio sindaco, Pippo Gianni, con buone competenze amministrative e capacità politica, con tanta esperienza nell’organizzazione degli uffici comunali, dei suoi assessori, dirigenti e consulenti. Un sostenitore con concretezza decisionale e di azione, con schemi politici-amministrativi chiari.
Il punto nevralgico per la città di Priolo, è il lavoro nelle sue varie sfaccettature. Indicare gli strumenti necessari e tanti finanziamenti per creare quei posti di lavoro nei settori strategici in cui questo sia possibile, in una zona di cultura industriale diffusa per meglio valorizzare il suo passato e i nuovi spazi, in una città intelligente, solidale e ordinata con una buona qualità della vita. Ma è quest’ultima che manca: la buona qualità della vita. L’inquinamento è la cruccia di una popolazione stanca di sentire sempre la stessa musica: inquinamento diffuso, in un momento di profonda crisi economica e sociale. Eppure, si è riusciti ad aiutare le famiglie bisognose e senza tanto.
Siffatta condizione, conferma come il Sindaco di Priolo, Gianni, subito dopo aver appreso sabato scorso la notizia della moria di pesci nel mare antistante Priolo da due pescatori dilettanti, ha voluto vedere di persona di cosa si trattava e si è recato, assieme con il comandate dei vigili urbani di Priolo, sul tratto di mare posto a pochi miglia dalla costa, a bordo di una barca. Appurata la presenza de pesci morti e constato il grave fatto, avvisava la Guardi Costiera di Augusta per i rilievi del caso, conseguentemente la Procura della Repubblica. Iniziano così i primi atti di quella che ora appare un fatto grave. Specie dopo la scoperta della moria copiosa dei granchi nell’arenile di Marina di Melilli, altezza del Canale Alpina.
Conferma che arriva da diverse fonti e dal ritrovamento di un numero indefinito di granchi morti nella spiaggia di Marina di Melilli, poco distante dal canalone denominato “Canale Alpina”, a cui ha fatto riferimento la nota stampa della Guardia Costiera di Siracusa, sull’ipotesi di sversamenti in mare. Quel tipo di pesce trovato morto permane a pochi metri di profondità, mentre i granchi stazionano sul fondo marino. Logica deduzione: sia i pesci, sia i granchi potrebbero essere morti per lo stesso motivo. Inquirenti e investigatori stanno lavorando alacremente per arrivare alla conclusione di quello che appare un mistero che di primo acchito appare carico di silenzi e omissioni.
Concetto Alota
17 novembre 2020