Un provvedimento d’urgenza, per mettere in sicurezza ed eventualmente tombare o rimuovere la cenere di pirite al cantiere Penisola Magnisi. Lo ha predisposto il Sindaco, Pippo Gianni, che ha informato con una missiva il Ministero dell’Ambiente, piu’ volte chiamato in causa e mai intervenuto per risolvere definitivamente la questione. Il Comune andra’ anche a rivalersi sui soggetti responsabili degli enormi ritardi, Gia’ pronto il progetto esecutivo di messa in sicurezza: si attende solo la validazione. L’atto d’urgenza e’ stato deciso a seguito delle risultanze dei prelievi, predisposti dal primo cittadino, effettuati dall’ARPA il mese scorso e comunicati venerdì, che hanno certificato la presenza di arsenico nei cumuli di pirite presenti a Thapsos. Si tratta del primo ed unico intervento eseguito da parte pubblica da 10 anni a questa parte, da quando insistono i cumuli di pirite a Thapsos. “Prima di questo – ha commentato l’Assessore ai Lavori Pubblici, Tonino Margagliotti – non e’ stato fatto alcunche’, se non un’ordinanza di messa in sicurezza, risalente al 2016, che prevedeva l’avvio di un intervento in danno da parte dell’Amministrazione dell’epoca, cosa che invece non e’ stata fatta, sconfessando l’ordinanza stessa. Quanto accaduto – ha concluso Margagliotti – e’ un atto gravissimo”. “Anche per quanto riguarda il campo sportivo ex Feudo – ha detto il Sindaco, Pippo Gianni – si procedera’ con carattere d’urgenza, notiziando prima gli Enti coinvolti; il progetto esecutivo sara’ acquisito e approvato in tempi brevi”. Il primo cittadino ha bacchettato l’ASP, assente al tavolo tecnico di ieri, seppur invitata. Un nuovo incontro e’ stato fissato per giovedì mattina, per fugare ogni dubbio su eventuali pericoli per la salute nella popolazione esposta all’arsenico. Per discutere della vicenda sara’ anche convocato un consiglio comunale informale, aperto a tutti i cittadini. Molteplici dunque le azioni intraprese dal Sindaco Gianni per tutelare la salute della popolazione e fare chiarezza sui dati riguardanti il report annuale sulla qualita’ dell’aria, redatto da ARPA ed ex Provincia, che ha evidenziato valori di arsenico al di sopra della norma. Gia’ il 30 maggio scorso, con una nota protocollata, Pippo Gianni aveva chiesto all’ARPA di poter acquisire la reportistica contenente la determinazione dei valori dei metalli pesanti, presenti nel particolato atmosferico, campionati dalle centraline di monitoraggio ubicate nel nostro comune. Visti gli ultimi avvenimenti, il primo cittadino ha invitato il Direttore dell’ARPA, Antonio Sansone Santamaria, a fare pervenire urgentemente al Comune di Priolo i dati relativi ai primi 6 mesi del 2019, per capire se si e’ registrata una variazione dei valori. I dati del report si riferiscono infatti al 2018 e sono stati trasmessi solo di recente. Pur eseguendo prelievi quotidiani attraverso le centraline del Polivalente e di Scala Greca, l’ARPA comunica i risultati soltanto l’anno successivo, facendo una media annuale. Si sta lavorando anche per indire una conferenza dei servizi, in modo da avere tutti i pareri necessari per la risoluzione definitiva del problema pirite. Il primo cittadino si fara’ carico di chiedere la modifica della legge e in particolare delle quantita’ minime di inquinanti sanzionabili; verra’ poi avviata una indagine approfondita per verificare quali sostanze vengono rilasciate nell’atmosfera da ogni singolo impianto. Confermato anche l’incontro di giovedì con il Procuratore Aggiunto, Fabio Scavone. Al tavolo tecnico di ieri, oltre a Vincenzo Liuzzo e Corrado Regalbuto dell’ARPA, Domenico Morello dell’ex Provincia, al Comandante dei Vigili Urbani, Giuseppe Carpinteri, ai tecnici comunali, e all’Amministrazione, erano presenti, in rappresentanza della popolazione, i consiglieri comunali, sia di maggioranza sia di opposizione. Il Capogruppo di SiAmo Priolo, Luca Campione, ha chiesto quali effetti potesse avere sulla salute della popolazione l’esposizione e l’inalazione di arsenico, ricevendo rassicurazioni in merito e ha voluto sapere se nei periodi in cui le concentrazioni di arsenico nell’aria sono state maggiori e’ stata registrata qualche autodenuncia da parte delle aziende della zona industriale, con sfiaccolamenti o disservizi nelle torce o negli impianti. Il Consigliere di opposizione, Alessandro Biamonte, ha auspicato di potersi avvalere di strumentazioni e laboratori privati per monitorare costantemente l’aria che respiriamo.