Il Gip Carla Frau non ha convalidato l’arresto di Antonino Tringali, 26 anni e di sua sorella Daniela, 39 anni, accusati di lesioni personali gravissime ai danni di un fruttivendolo di 30 anni, ma ha applicato ai due indagati la misura cautelare della custodia in carcere. Per l’applicazione della misura coercitiva determinante si è rivelato il filmato prodotto dai carabinieri. Nelle immagini, tratte dalle telecamere installate all’esterno della rivendita di frutta e verdura, viene documentata l’aggressione che i due fratelli hanno eseguito contro il titolare dell’esercizio commerciale.
I Carabinieri della Stazione di Priolo affermano che, quando sono intervenuti ed effettuato un sopralluogo nella rivendita, hanno constatato che nel locale c’erano alcune bottiglie di vetro rotte con cui il malcapitato sarebbe stato ferito in varie parti del corpo, quelle più gravi allo zigomo e alla schiena. Le due ferite hanno indotto il Gip Carla Frau ad accogliere la richiesta avanzata dal pm Francesca Eva. Ed il Gip Frau ha rigettato, invece, la tesi difensiva, rappresentata dall’avvocato Fabiola Fuccio, tesa a ritenere che le lesioni sarebbero state provocate dai fratelli Tringali, bensì a causa della caduta del fruttivendolo sui cocci di vetro sparsi sul pavimento della rivendita di frutta e verdura. L’avvocato Fuccio ha pure chiesto al Gip Frau di ritenere verosimile l’ipotesi di molestie che la vittima dell’aggressione avrebbe fatto nei confronti della donna. Per questa ipotesi dovrà essere la Procura a effettuare gli approfondimenti. L’indagata sostiene che da mesi ogni volta che transita a piedi per la rivendita di frutta sarebbe stata oggetto di apprezzamenti non graditi. Le molestie sarebbero andate avanti per parecchi mesi per cui la donna, nella tarda serata di martedì avrebbe chiesto al fratello di accompagnarla per un chiarimento con il fruttivendolo, che ha negato ogni accusa. Dalle parole i due sarebbero passati alle vie di fatto.