Escono dal fascicolo d’inchiesta della Procura di Perugia per il caso che riguarda il pm di Roma Luca Palamara gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore. È quello che emerge dagli atti depositati dalla Procura perugina pochi giorni fa che ha concluso le indagini relative non trovando alcun riscontro alle telefonate con gli ex indagati, relative a una presunta trattativa per favorire la nomina dell’ex pm di Siracusa Giancarlo Longo a procuratore di Gela. La vicenda è quella emersa nel maggio dello scorso anno Palamara era stato accusato di corruzione, per un episodio risalente all’aprile del 2016. Scrivevano all’epoca gli inquirenti: Palamara “quale componente del Csm riceveva da Calafiore e Amara la somma pari ad euro 40mila euro per compiere un atto contrario ai doveri d’ufficio, ovvero agevolare e favorire il medesimo Longo nell’ambito della procedura di nomina del procuratore di Gela alla quale aveva preso parte Longo. E ciò in violazione dei criteri di nomina e selezione come individuati dalle circolari e atti correlati, in particolare la circolare consiliare del 28 luglio 2015 che individua le precondizioni e parametri generali per il conferimento degli incarichi dirigenziali, pur non venendo in concreto Longo nominato”.
Palamara da canto suo si è sempre protestato estraneo all’accusa oggetto dell’iniziale contestazione, in relazione alla quale ha fornito elementi per dimostrare di non aver mai ricevuto somme di denaro”. Palamara ha avuto modo di aggiungere di non aver mai avuto rapporti “con gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore e soprattutto di non aver mai perorato il nominativo di Giancarlo Longo per la Procura di Gela, anche perché non solo non ero nella competente commissione quell’anno come è facilmente riscontrabile ma soprattutto perché a nessuno ho mai indicato tale nominativo”.
Alla luce delle novità emerse a conclusione delle indagini, la posizione di Amara, Calafiore e dell’imprenditore Fabrizio Centofanti (quest’ultimo solo per questo capo d’imputazione) è stata stralciata per il delinearsi di una richiesta di archiviazione da parte degli inquirenti perugini.