16 maggio 2021 – Una nottata di combattimenti fra Israele e Hamas, mentre aumentano gli sforzi diplomatici per riportare la calma. Dopo gli attacchi notturni lanciati da Gaza verso l’area di Tel Aviv, stamane Hamas ha ripreso a bombardare con intensità le località israeliane più vicine alla Striscia.
Al tempo stesso l’aviazione israeliana afferma di aver colpito la scorsa notte un centinaio di obiettivi a Gaza, anche nel tentativo di distruggere la rete di bunker militari allestiti da Hamas. Il ministero della sanità di Gaza riferisce che in quegli attacchi 5 civili sono morti e 40 sono rimasti feriti. In nottata il premier Benyamin Netanyahu – rispondendo implicitamente a critiche dagli Stati Uniti – ha osservato che “mentre Hamas colpisce intere città in Israele, Israele si sforza al massimo di non colpire a Gaza persone non coinvolte nei combattimenti”. Ha aggiunto che le operazioni militari proseguiranno “per quanto necessario'”, lasciando intendere che per ora Israele non è interessato a un cessate il fuoco. Il consiglio di difesa del governo si riunirà nel pomeriggio. poco prima dell’inizio di una riunione urgente al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Un “pesante bombardamento” israeliano su Gaza City ha sfiorato l’edificio che ospita l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Lo riporta il direttore dell’ente Matthias Schmale” in un tweet. “Dio aiuti il popolo di #Gaza – scrive in un post – negli ultimi 45 minuti il bombardamento più pesante vicino al nostro edificio con gli uffici dell’ @UNRWA”.
L’esercito israeliano ha reso noto di avere colpito l’abitazione del capo dell’ufficio politico di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar. L’esercito “ha attaccato le case di Yahya Sinwar e di suo fratello Muhammd, un attivista terrorista”, ha scritto l’esercito su Twitter, dove ha pubblicato un video che mostra una casa distrutta. L’esercito non ha specificato se al momento dell’attacco Sinwar si trovasse in casa. “Entrambi gli edifici – ha specificato l’esercito – erano utilizzati come infrastrutture militari da parte dell’organizzazione terroristica di Hamas”.
Ieri abbattuta la torre dei media, l’edificio sede dell’Ap e di al-Jazeera, raid condannato dalla Casa Bianca, con il presidente Joe Biden che ha sentito al telefono il premier Bibi Netanyahu. Ma, per la prima volta dal suo insediamento, il presidente americano ha anche parlato con il leader palestinese Abu Mazen. Con il quale, secondo l’agenzia Wafa, ha sottolineato gli “sforzi americani con le parti per riportare la calma e ridurre la violenza nella regione”.
Gaza, il bombardamento del palazzo della sede dell’Ap e di Al Jazeera
In un’altra giornata, la sesta, di altissima tensione tra israeliani e palestinesi i razzi lanciati da Gaza su Tel Aviv e i suoi dintorni hanno ucciso un uomo di 50 anni in quella definita una risposta all’attacco al campo profughi di al-Shati, nel nord della Striscia, che ha fatto registrare un drammatico bilancio: la strage di 8 bambini, rimasti uccisi insieme a due donne. L’attacco dell’aviazione israeliana, dopo un preavviso, alla torre dei media al-Jala ha scatenato la dura protesta dei media: ai piani alti di quell’edificio erano ospitati gli uffici della tv al-Jazeera e delle agenzie internazionali tra cui l’Associated Press (Ap). Un raid che ha suscitato la reazione non solo dei media stessi, ma anche della Casa Bianca. “La sicurezza dei media – ha stigmatizzato in una nota – è una responsabilità essenziale”.
Il premier Benyamin Netanyahu in una telefonata con Biden ha ribadito che Israele “fa tutto il possibile per evitare di colpire persone non coinvolte. La prova è che le torri, al cui interno c’erano obiettivi terroristici sono state sgomberate dalle persone non coinvolte”. Poco prima il portavoce militare israeliano aveva ribadito che Hamas “ha trasformato zone residenziali a Gaza in postazioni militari. Usa edifici elevati per fini militari di vario genere come la raccolta di informazioni di intelligence, la progettazione di attacchi, operazioni di comando e controllo, e per le comunicazioni”. I vertici dei media hanno reagito con durezza: “Siamo sconvolti e inorriditi”, ha denunciato la Ap.
Dall’inizio del conflitto da Gaza sono stati lanciati verso Israele 2.900 razzi, ma 450 di essi si sono rivelati difettosi e sono caduti all’interno della Striscia. Lo rende noto il portavoce militare israeliano. Le batterie Iron Dome hanno intercettato 1.150 razzi. Altri ancora sono caduti in zone aperte. Nelle ultime 24 ore, secondo il portavoce, Israele ha colpito a Gaza 90 obiettivi di Hamas e della Jihad Islamica.
L’ingresso al Monte del Tempio (Spianata delle Moschee per gli arabi, ndr) a Gerusalemme è stato di nuovo interdetto ai fedeli ebrei. Lo ha deciso la polizia israeliana – su ordine del governo – a causa della situazione con Gaza. Inoltre, due importanti rabbini ortodossi Haim Kaniewski e Gershon Edelstein -come riportano i siti ortodossi – hanno fatto appello ai ‘timorati’ “di non recarsi assolutamente al Muro del Pianto” malgrado stasera inizi la festa ebraica di Shavuot e ciò “per salvare le loro vite”.