Il documento della Consulta delle Associazioni datoriali del 10/08/2021 avente per oggetto il “riordino del Sistema Camerale” non rispecchia le istanze che CNA Siracusa porta avanti da anni. Lo stesso, infatti, è il frutto di una riunione organizzata con caratteri di urgenza e ha creato malintesi prestandosi ad interpretazioni non coerenti con lo spirito del dibattito generato nell’ultimo periodo.
Cna Siracusa ha l’obbligo di fare delle precisazioni e ribadisce:
Il principio che sottintende la recente norma, art.54 ter comma 1 e 2 della legge 106/2021, sul riordino delle Camere di Commercio siciliane è corretto e quindi va sostenuto;
Il dispositivo di legge, stante la legge Madia in vigore, non poteva essere articolato in diversa maniera ma ha il pregio di aver intanto disarticolato la Super Camera del sud Est, delegando la Regione Siciliana a ridisegnare un nuovo Sistema Camerale;
I deputati nazionali siracusani e ragusani Stefania Prestigiacomo, Nino Minardo, Filippo Scerra, Paolo Ficara, Fausto Raciti hanno sempre portato avanti le istanze del nostro territorio in continuità, su impulso della Consulta stessa, e si sono battuti in questi anni per:
la modifica dell’art. 61 del decreto legge 104/2020;
l’approvazione dell’ordine del giorno approvato dal Senato per la istituzione di un tavolo tecnico al Ministero delle Attività Produttive per rivedere la riforma e sistemare ciò che non ha funzionato sui territori (compreso la deroga alle 60 Camere previste della stessa legge);
L’approvazione di un altro ordine del giorno approvato dalla Camera dei Deputati che impegna il Governo a mantenere una Camera di Commercio autonoma in ogni città metropolitana;
L’emendamento presentato al decreto sostegni bis che scorpora le Camere di Siracusa e Ragusa da quella di Catania.
Un comportamento dei Parlamentari lineare e coerente che ha ridato dignità ad un territorio messo ai margini da troppo tempo, specie dopo il vero e proprio scippo operato nella notte antecedente l’approvazione della legge Madia, nella quale in origine la Camera di Commercio di Siracusa era accorpata soltanto a quella di Ragusa.
Chiediamo all’Assemblea e al Governo della Regione con forza di rivedere i principi di accorpamento delle Camere di Commercio che hanno chiaramente mortificato interi territori con storie e tradizioni diverse e che sul campo si sono rivelati fallimentari nei loro obiettivi, dialogando in maniera serrata con i corpi intermedi portatori di interessi delle imprese.
Chiediamo ai Deputati Regionali dei due territori di vigilare e spingere unitariamente la Regione ad un confronto forte con il Ministero e il Governo nazionale perché la Sicilia abbia una diversa articolazione delle Camere di Commercio, in sintonia con i territori per sostenere la ripresa economica anche del post pandemia.
Siracusa 13/08/2021