Torna d’attualità il piano regolatore redatto dal prof. Gabrielli che prevede, tra le altre cose, la riqualificazione dell’area della stazione centrale da collegare con il limitrofo Ginnasio romano e l’intero water front che comprende anche l’idroscalo fino allo stabilimento ex Spero. Un progetto ambizioso per il quale l’Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili della nostra provincia, ha promosso e finanziato due assegni di ricerca. A beneficiarne saranno giovani urbanisti che abbiano frequentato la facoltà di Architettura dell’Università di Catania; avranno il compito di mettere su carta un progetto di riqualificazione, anzi, di rigenerazione urbana in radon di potere attingere a finanziamenti pubblici mirati. L’organizzazione aderente a Confindustria ha messo a disposizione dell’Università un assegno da 50mila euro per eseguire il progetto che sarà coordinato dal prof. Luigi Alini, docente alla facoltà siracusana.
Nel giro di un anno dovranno essere presentati gli elaborati da sottoporre all’attenzione dell’amministrazione comunale e della Sovrintendenza ai beni culturali. L’origine dell’iniziativa è da ricollegare al progetto di rigenerazione già in fase operativa dell’albergo-scuola di corso Umberto per il quale si attende la convocazione della conferenza dei servizi per dare il via libera al progetto di ristrutturazione. E’ l’edificio adiacente alla stazione centrale, mai entrato in funzione se non come dimora occasionale di barboni, rifugio di tossicodipendenti e ricettacolo d’immondizia. Il relativo progetto è stato redatto dalla Mythos, a capo del gruppo temporaneo d’imprese, e consegnato nei giorni scorsi all’Istituto autonomo per le case popolari, proprietario del palazzo che sarà oggetto di un intervento di social housing. Il progetto, che dovrebbe essere pronto nel mese di ottobre, è stato inserito nel piano di rigenerazione urbana e prevede la realizzazione di 43 alloggi di edilizia popolare, possibile grazie all’aggiudicazione di un bando per attingere ai Fondi Europei Po-Fesr 2014-2020. Una volta divenuto esecutivo, l’Iacp prevede la sua realizzazione nel giro di pochi mesi per entrare in piena funzione nel 2021.
La consegna degli elaborati del progetto di social housing ha alimentato sui social un dibattito che riguarda non soltanto la destinazione ormai definita dell’edificio che sorge nell’area Umbertina. “Pensiamo positivo – raccomanda l’ing. Massimo Riili, presidente dell’associazione dei costruttori edili di Siracusa – l’albergo scuola, nato male come tante velleità della nostra disgraziatissima Regione, passerà da relitto urbano e ricovero per alcuni disperati a social housing per chi non ha una casa e con vari servizi al piano strada e ora sarà inserito nel piano di rigenerazione urbana di Ance e Università che ha l’ambizione di creare il nodo Sud dell’asse Ortigia-Water Front da riqualificare e offrire al turismo per fare respirare Ortigia”. Il presidente dei costruttori siracusani entra nel dettaglio del progetto: “Pensiamo di attuare quanto a suo tempo prefigurò il prof. Gabrielli nel redigere il prg della città. Abbiamo chiesto la collaborazione del mondo accademico perché realizzi una progettazione collegata ai bandi europei in modo da rendere fattibile l’intera operazione. Non deve mancare l’apporto dei privati che potrebbero avere un ritorno compensativo. L’idea è quella di abbattere capannoni e brutti edifici che sorgono a ridosso del piazzale della stazione, nell’area parcheggio. Ciò consentirebbe di realizzare una grandissima piazza che ingloba e, finalmente, valorizzi l’adiacente Ginnasio romano, ad oggi abbandonato. Andrebbe cancellato il terminal di bus mentre la nascente social housing nell’ex scuola-albergo bene si inserisce nel progetto complessivo di rigenerazione dell’area con un intervento significativo anche per le strade di collegamento”. L’amministrazione comunale si è detta favorevole alla realizzazione del progetto. “Se, così come sembra – dice Riili – non dovrebbe essere realizzato il nuovo comando provinciale dei carabinieri, è bene cominciare a pensare all’ex idroscalo come un’area da rendere omogenea e funzionale per l’intero assetto urbanistico che si prevede per il rione Umbertino e di parte della via Elorina. Andrebbero sensibilizzati anche i responsabili della Spero in modo da convincerli che servirebbe realizzare dei piccoli interventi a terra per rigenerare quell’area oggi abbandonata. Agendo in questo modo, potremmo cominciare a pensare ad una città moderna, funzionale e al passo con le grande città europee in cui questo è già stato fatto e oggi si raccolgono i frutti”.
Francesco Nania