Rigettato il ricorso, si costruisce il mega impianto fotovoltaico

Via libera alla costruzione del mega impianto fotovoltaico proposto dalla società Lindo srl tra le località di Cavadonna e Casa San Alfano, che ricadono nei comuni di Canicattini Bagni, Siracusa e Noto. La prima sezione del Tar di Catania ha rigettato il ricorso presentato da comuni di Siracusa e Canicattini per l’annullamento del decreto del 16 aprile 2021 con il quale l’assessore regionale del Territorio ed Ambiente aveva reso giudizio positivo di compatibilità ambientale (Via), integrato dalla Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA), per la realizzazione e l’esercizio del progetto di un impianto fotovoltaico della potenza di 67,421 MWp e delle relative opere per la connessione in rete. I due comuni chiedevano anche l’annullamento del parere rilasciato dal Comitato tecnico specialistico, dell’autorizzazione unica e del decreto del 14 giugno 2022, con il quale il Dipartimento ambiente, all’esito della conferenza di servizi decisoria del 5 aprile 2022, ha rilasciato il provvedimento autorizzatorio unico regionale.
E’ andata a decisione una vicenda che si trascina ormai da anni e che ha visto associazioni ambientaliste e cittadini protestare sul posto per scongiurare la realizzazione dell’impianto fotovoltaico che sarà installato in un terreno di estensione totale di 1.129.777 metri quadrati, parte dei quali (512.836 mq) ricadenti nel territorio di Siracusa con destinazione di PRG agricola e parte (616.941 mq) ricadenti nel territorio di Canicattini Bagni con destinazione prevalentemente agricola ed in misura inferiore a verde pubblico.
Per il Tar di Catania “è da ritenersi che l’Assessorato regionale abbia fornito (…) adeguata motivazione circa le ragioni per le quali, ad onta dei pareri negativi espressi dai Comuni di Siracusa e di Canicattini Bagni e dal Libero Consorzio, si sia ritenuto di rilasciare un giudizio di compatibilità ambientale nel complesso favorevole e con il rispetto di specifiche prescrizioni”.
In ordine alla compatibilità e all’impatto paesaggistico, il collegio ha osservato che “si è sviluppato, in sede istruttoria, un percorso dialettico tra il proponente, la Soprintendenza e la C.T.S., nel senso che la Soprintendenza aveva dapprima rilasciato parere negativo ma che, a seguito dei chiarimenti e delle progettuali proposte dalla ricorrente, aveva ritenuto superate le criticità”. La Lindo ha spiegato che le mitigazioni previste avrebbero attenuato sensibilmente la visibilità mentre progetto lascia allo stato naturale il terreno e che la macchia mediterranea sarà salvaguardata con il riposizionamento nelle fasce perimetrali congiuntamente ad altri elementi vegetali, con funzione anche di schermatura.
I comuni soccombenti si dicono pronti ad appellarsi al consiglio di giustizia amministrativa.

Comments

comments

By F N

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Related Posts

× Segnala