E’ quanto sostiene in una nota la Cgia, la quale ricorda che dall’inizio della crisi pandemica le risorse direttamente a sostegno delle imprese italiane ammontano a circa 35 miliardi di euro. Secondo gli artigiani di Mestre, però “nonostante ciò, questi aiuti sono stati, per la gran parte dei destinatari, del tutto insufficienti. E dopo l’approvazione dell‘ultimo Dpcm, la situazione in questo periodo natalizio è destinata a peggiorare ulteriormente. “I contributi a fondo perduto concessi – dice il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – a queste categorie hanno coperto mediamente il 25% circa delle perdite di fatturato subite quest’anno. Per sostenere quelle imprese che invece continueranno a tenere aperto è necessario un cambio di marcia; passare dalla logica dei ristori a quella dei rimborsi, come indennizzando fino al 70% i mancati incassi e in secondo luogo abbattendo anche i costi fissi, così come ha stabilito la Commissione Europea”. Se da un lato l’Ue ha riconosciuto alle piccole imprese con una perdita di almeno un terzo del fatturato la possibilità di vedersi rimborsare dai rispettivi Paesi di appartenenza fino al 90% dei costi fissi, dall’altro ha introdotto una nuova definizione dello stato di inadempienza delle aziende che creerà molti problemi specie a tante Pmi.