La decisione del tribunale fa seguito alla sentenza della Corte di Cassazione che la scorsa settimana aveva annullato alcuni capi d’imputazione, in particolare quella di bancarotta per distrazione, una delle accuse più pesanti che avevano indotto il Gip del tribunale aretuseo ad emettere la misura cautelare in carcere per l’imprenditrice siracusana.
La seconda udienza del relativo processo, ha visto sfilare in aula tre testi citati dalla pubblica accusa. Tra di essi, l’Ing. Uccello, progettista del centro commerciale, ha sottolineato come la proprietà del centro abbia attraversato difficoltà non indifferenti a causa del ritardo con cui il Comune avesse rilasciato la concessione edilizia. Ha poi sottolineato come Rita Frontino non si fosse mai occupata della società, ma soltanto dell’aspetto commerciale e del marketing, tenendo contatti soltanto con soggetti interessati agli stand e ad altri spazi commerciali. La difesa ha avanzato un’eccezione in aula chiedendo al tribunale l’inutilizzabilità degli atti compiuti dal luogotenente della guardia di Finanza, Riccardo Giuliano, che sequestrò computer ed acquisì altra documentazione senza la presenza dei legali difensori. Su tale eccezione, il tribunale scioglierà la riserva all’udienza del 8 gennaio.