Politica rosolinese (Caro Pinello )
La mia mancata adesione nel presentarmi come candidato a sindaco aveva un bel po di motivazioni, derivanti dal mio carattere prima, dalla mia cultura politica, dove la disciplina è tutto e dove tutto va concepito per il bene del popolo e non nel servirsi del popolo,
Era comunque una campagna elettorale che desideravo comunque condurre e da qui il mio appoggio incondizionato all’amico Pinello Gennaro, oggi la sua rinuncia non è sicuramente una ripicca verso i cittadini e nemmeno la paura di perdere, che non era nelle opzioni di come poteva andare, ma a volte un segnale forte che da una parte ammonisce e dall’altra tenta di svegliarne la consapevolezza dal baratro dove siamo sprofondati e ci vuole coraggio in questo.
Caro Pinello i miei consigli erano diversi, scendere in campo da subito e poi chi ci credeva si aggregava, è andata diversamente e forse era così che doveva andare, cosa fare il mio segnale verso una politica malata, sarà univoco io non ho vie di mezzo, non andrò a votare, oggi il non voto in questa campagna elettorale sarà il risultato migliore per manifestare il fallimento politico, umano e di rispetto verso i cittadini e una città distrutta, piegata, ma non in ginocchio, fin quando ci saremo uomini liberi.
Il non voto questa sarà un atto elettorale da prendere bene in considerazione da parte di tutti gli organi istituzionali a più livelli. Naturalmente un sindaco arriverà per la città e a lui visto che non c’è nussuna lei auguro di servirla nel migliore dei modi.
Mio grande fratello Pinello , sappia che c’è una campagna elettorale da fare insieme e non ha scadenza.
Io non voto ed quello il vero risultato di una città che sancisce il fallimento oilitico di ogni classe dirigente vera o presunta
Corrado Armeri