Saline di Priolo inizia a colorarsi di rosa

Come ogni anno con l’arrivo di marzo il pantano delle Saline di Priolo inizia a colorarsi di rosa. Numerosi fenicotteri, quest’anno quasi settecento esemplari, che tra schiamazzi e parate attirano l’attenzione di tutti.

Ormai, la Riserva Naturale Orientata Saline di Priolo, può essere considerata un sito di nidificazione regolare del fenicottero in Sicilia. Giunti alla quarta stagione riproduttiva consecutiva facendo registrare, anno dopo anno, numeri sempre più importanti. La colonia nidificante è formata da quello che ormai possiamo definire lo zoccolo duro dei riproduttori di Saline di Priolo. Una serie di adulti, marcati attraverso un anello, che dal 2015 ad oggi, nel periodo primaverile, hanno sempre fatto ritorno nella piccola oasi gestita dalla Lipu. A questi, quasi come un passa parola, si aggiungono sempre nuovi esemplari, provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo che rendono, sempre più importante la colonia nidificante di Saline di Priolo

In anticipo rispetto gli anni precedenti hanno iniziato a occupare le isole, a fare prove per il nido, inseguimenti amorosi, ma più volte sono stati disturbati e costretti a rallentare il tutto a causa della forte musica proveniente dalla spiaggia adiacente e da un drone.

Ma, nonostante questi disturbi, finalmente a metà aprile, depongono il primo uovo. Rispetto agli anni precedenti la colonia è aumentata ulteriormente: 403 coppie!

Ancora una volta, dichiara Fabio Cilea, Direttore della RNO Saline di Priolo, il Fenicottero ha dimostrato che l’Ente Gestore ha lavorato nella giusta direzione nell’ambito della conservazione della natura. I successi naturalistici e il sempre maggior numero di persone che varca il cancello della riserva per visitare questa “oasi fra le ciminiere” ci indica che, la strada intrapresa è quella giusta. Come le coppie di Fenicotteri, continua Cilea, anche i visitatori sono in crescita e, se nel 2017 avevamo registrato quasi 12.000 ingressi, nei soli primi sei mesi del 2018 abbiamo già raggiunto quota 14.000.

Dopo 28 giorni iniziano a schiudersi le prime uova, passa qualche giorno e nidi vengono occupati da altre coppie di fenicotteri pronti a deporre l’uovo.

Quest’anno, con largo anticipo dato la scarsa piovosità invernale, Enel, anche grazie all’autorizzazione del Ministero dell’Ambiente, ha iniziato a immettere acqua nel pantano della piccola riserva Lipu già a metà maggio, in modo da aiutare i fenicotteri nella crescita dei loro pulli.

In questo momento i pulcini di fenicottero sono tutti raccolti nella nursery e si nota la differenza di “età” tra i primi nati ed i secondi: 1 mese circa. Alcuni che stanno iniziando a mettere le piume da adulto e altri ancora con il piumino grigio, ma gli allenamenti di volo li fanno tutti insieme. Eh si, chi viene a visitare la riserva in questo momento può trovare i “flamingo babies” intenti a prendere lezioni di corsa e di volo oppure a prendersi il fresco immersi nell’acqua. Quest’anno i pulcini hanno due baby sitter particolari: 2 fenicotteri nati l’anno scorso a Saline di Priolo (E:FDA e E:FJP).

Se i vari disturbi registrati durante la stagione riproduttiva 2018 non hanno influito sul numero di coppie, le conseguenze si possono registrare sull’involo di numerosi giovani (e non solo della specie più carismatica come il Fenicottero) che, non sentendo i richiami di allarme dei genitori, possono cadere vittime, con maggiore facilità, dei predatori.

Con grande gioia, dichiara Federico Militello Delegato Lipu della Provincia di Siracusa, possiamo comunicare che le Saline di Priolo, da questa stagione riproduttiva, non sono più l’unico sito di riproduzione della specie in Sicilia. infatti, come è ormai noto, la R.N.O Oasi faunistica di Vendicari è diventata il secondo sito di nidificazione per il Fenicottero in Sicilia. il nostro plauso va al lavoro svolto in questi anni dal dott. Brogna Dirigente dell’Unità Operativa n. 3 “Gestione delle risorse naturalistiche” dell’Ufficio “Servizio per il territorio di Siracusa”, nonchè ente gestore della riserva sopracitata.
Avere più siti, continua Militello, permette alla specie, di avere maggiori chance di sopravvivenza e un maggior successo riproduttivo.

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