Alle ore 12 è salpata da Catania la motovela della legalità. Era l’imbarcazione con la quale gli scafisti trafficavano persone, era la barca dei migranti, della sofferenza, dell’illegalità, della clandestinità.
In Sicilia barca sequestrata agli scafisti, trasportava persone come fossero sacchi! Marenostrum Dike ha iniziato il suo primo viaggio con il supporto della Guardia Costiera.
Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia sede di Napoli) : “Faremo conoscere ai giovani l’archeologia marina. E il fatto che tutto parta dalla terra del padre dell’archeologia marina, Sebastiano Tusa, mi emoziona. Questa motovela, ora, invece sarà la motovela della cultura, della legalità, della narrazione del bello, del patrimonio marino, ambientale, archeologico, storico. La motovela girerà il Mediterraneo, dunque non solo i quasi 8000 km di costa d’Italia. Stiamo organizzando un calendario di tappe nelle varie città ma anche nei piccoli borghi. Saliranno sulla motovela le scuole, i ragazzi a rischio di devianza e criminalità, ma stiamo valutando anche progetti per dare la possibilità agli stessi figli di migranti di conoscere il nostro patrimonio culturale. Saliranno anche magistrati, forze dell’Ordine, parleremo di legalità e ospiteremo anche conferenze dedicate a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino. Domani saremo a Marina di Camerota per uno scalo tecnico, poi arriveremo a Napoli”.
Adesso la motovela sarà, per sempre Marenostrum Dike per solcare mari e portare luce e cultura. Lo farà Archeoclub D’Italia con tutte le sedi. Ci crede l’istituzione Regione Sicilia.
Gaetano Galvagno (Presidente Assemblea Regionale Siciliana) : “Saremo lungo le coste del nostro Paese, sosterremo questa iniziativa per promuovere l’inclusione e la ricerca”, mi farò portavoce nelle sedi istituzionali per facilitare questo processo di rigenerazione, la Sicilia ha il dovere – per la sua storia e la sua posizione geografica – di essere protagonista di questo progetto culturale, anche in onore a Sebastiano Tusa che ha dato tanto alla Sicilia e all’archeologa marina”.
Per i giovani, favorendo la conoscenza!
Francesco Finocchiaro (siciliano – Direttivo Nazionale Archeoclub D’Italia) : “Vogliamo dare un’opportunità ai tanti giovani, che vivono diverse forme di disagio, l’occasione per scoprire il mare, i suoi tesori e il valore della storia”.
“Era la barca degli scafisti, dei criminali, adesso sarà la barca della cultura della legalità. Quando la Guardia Costiera l’ha intercettata c’erano condizioni disumane. La Procura della Repubblica di Ragusa ha dato in custodia definitiva ad Archeoclub D’Italia, l’imbarcazione confiscata ai criminali che per anni hanno disseminato sofferenza con un vero traffico umano, di persone, un traffico di morte, potremmo dire. Con questa barca daremo la possibilità ai giovani, un tempo a rischio delinquenza, di conoscere una vita nuova, di conoscere il patrimonio ambientale e archeologico sottomarino ma anche naturalistico della nostra Italia. Su questa barca daremo vita ad attività aperte anche a quei bambini e ragazzi salvati in mare e strappati alla morte e alle mafie. E ora, invece sarà la motovela della cultura, della legalità, della narrazione del bello, del patrimonio marino, ambientale, archeologico, storico. La motovela girerà il Mediterraneo, dunque non solo i quasi 8000 km di costa d’Italia. Stiamo organizzando un calendario di tappe nelle varie città ma anche nei piccoli borghi. Saliranno sulla motovela le scuole, i ragazzi a rischio di devianza e criminalità, ma stiamo valutando anche progetti per dare la possibilità agli stessi figli di migranti di conoscere il nostro patrimonio culturale. Saliranno anche magistrati, forze dell’Ordine, parleremo di legalità e ospiteremo anche conferenze dedicate a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino. Domani saremo a Marina di Camerota per uno scalo tecnico, poi arriveremo a Napoli”. Lo ha annunciato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia.
La motovela è stata trasformata dopo mesi di costante impegno, dotata anche di ambienti adatti ad ospitare attività formative e culturali.Alle ore 12 Marenostrum Dike ha iniziato il suo primo viaggio con il supporto della Guardia Costiera.
“Su questa barca terremo molteplici attività culturali con le scuole italiane. Daremo loro l’opportunità di conoscere i luoghi dell’Antichità. Dall’Egeo verso la Magna Grecia, dalla Tunisia (Cartagine) verso Roma – ha continuato Santanastasio – coinvolgendo le città di mare e le antiche repubbliche marinare. Verso le rotte di Marsiglia, Barcellona, Corinto e Creta, fino a Itaca. Solcando lo Jonio, il Tirreno, il Mediterraneo. Le rotte di Platone, di Pitagora, Timoleonte, Maniace, Catone, delle colonie Greche, degli artisti del Rinascimento come i Laurana e i Gagini – ha concluso Santanastasio – seguendo la rete del grano e delle spezie. Un palinsesto di percorsi che determinano approdi, in cui si parlerà di archeologia, storia, enogastronomia, di cultura Mediterranea e di ambiente. Ogni anno un tema diverso aperto a tutti.
Un filo che ha lo scopo di riallacciare i rapporti tra i popoli riproponendo anche storie e leggende come quella di Ulisse, Enea, del monachesimo brasiliano e benedettino e delle mitiche battaglie. Ma tanto altro, come poesia, letteratura, arti visive, nei porti e persino sulla nave, per ospitare un reperto archeologico sulla barca, magari di quelli sequestrati dal TNC dei carabinieri e resi disponibili alla fruizione pubblica grazie alla recente “Carta di Catania”.
Ci crede la Regione Sicilia. L’Assemblea Regionale Siciliana ha creduto dal primo minuto a tale progetto e ha concesso il patrocinio.
“Lavoreremo insieme per promuovere la legalità valorizzando il patrimonio culturale e archeologico ancora sommerso, le tante eccellenze artistiche, enogastronomiche e produttive – ha dichiarato Gaetano Galvagno, Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana – lungo le coste del nostro Paese, sosterremo questa iniziativa per promuovere l’inclusione e la ricerca”, mi farò portavoce nelle sedi istituzionali per facilitare questo processo di rigenerazione, la Sicilia ha il dovere – per la sua storia e la sua posizione geografica – di essere protagonista di questo progetto culturale, anche in onore a Sebastiano Tusa che ha dato tanto alla Sicilia e all’archeologa marina”.
Una rete di solidarietà!
“Vogliamo dare un’opportunità ai tanti giovani, che vivono diverse forme di disagio, l’occasione per scoprire il mare, i suoi tesori e il valore della storia. Una nave della legalità e della memoria per esplorare e far rivivere le antiche rotte del mediterraneo. Dai micenei ai romani, dai bizantini agli arabi. le repubbliche marinare e perché no rivivere antiche leggende di mare. Solidarietà e cultura, inclusione e ricerca. Un progetto che può realizzarsi solo con la costituzione di una rete di solidarietà – ha dichiarato Francesco Finocchiaro, siciliano, Direttivo Nazionale di Archeoclub D’Italia – non solo una nave ma una flotta che metta a sistema i tanti volontari che operano sulle nostre coste per ricercare bellezza e memoria. Vogliamo combattere con questo progetto i troppi portatori di morte – che hanno usato questa barca, sfruttando la disperazione di tanti uomini e donne in cerca di una speranza. Dalla Sicilia, verso l’Europa. Nel mediterraneo, in Italia, c’è la necessità di testimoniare solidarietà, legalità, inclusione e memoria storica… al centro di tutto il ricco patrimonio archeologico, artistico e monumentale di questa terra bagnata dal mare..