Il ritardo della costruzione del nuovo ospedale di Siracusa non è uno stratagemma, come per la Tela di Penelope per ritardarne la realizzazione, ma il paragone si può accostare benissimo al progetto che non avrà mai fine per la scelta del terreno per la concretizzazione del nuovo nosocomio di Siracusa e i tanti interessi diffusi. Vicenda ormai entrata nel circolo vizioso degli spazi di manovra della politica regionale incapace che non riesce a far decollare l’importante opera. Si scopre ancora una volta che la vicenda è entrata nello scenario, più volte manifestato, della lotta per la nomina dei manager dell’Asp in Sicilia in cui ci sarebbero, tra le tante altre cose, le tematiche dei giochetti politici, contese e bocciature, per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa con allo sfondo i possibili interessi dei “baroni della Sanità”.
Negli ambienti istituzionali si parla chiaramente di un progetto modulare già preconfezionato dai registi e attori dell’affaire nuovo ospedale di Siracusa fuori dal territorio siracusano, adatto a qualsiasi terreno si scelga. E proprio sul terreno scelto o ancora da scegliere che già almeno due Procure della Repubblica in Sicilia si sarebbero interessate alla vicenda per la realizzazione del nuovo nosocomio siracusano. Il consiglio comunale aretuseo ha già deliberato almeno tre volte per l’indirizzo nella stessa area in cui realizzare il nuovo nosocomio, nella vecchia sede dell’ospedale neuro-psichiatrico di contrada Pizzuta, e in tratti di terreni adiacenti e prospicienti. Ma l’Asp 8 ha più volte spiegato, a più riprese e a sfumature a macchia di leopardo, compresa la nota inviata al Comune capoluogo, le ragioni per cui l’area dell’ex Onp non è idonea per ospitare il nuovo ospedale. Ma il sindaco Giancarlo Garozzo e la sua giunta, con in testa l’assessore alla Sanità, Antonio Moscuzza, decidono senza esitare di portare avanti quanto deliberato e approvato dal consiglio comunale, chiedendo ai vertici Asp di dimostrare che la strada scelta non è percorribile. Delatori, sussurra e grida, luci e ombre si addensano, ma la tesi dell’Asp è motivata dal fatto che la Soprintendenza non rilascia il nulla osta per la parte storica, dove insistono i vecchi fabbricati, ma anche la vegetazione protetta. Progetto che si sposa con l’indirizzo del Piano regolatore generale dell’area destinata al nuovo ospedale e che si trova sempre in contrada Pizzuta, nelle vicinanze dell’ex Onp. L’ex deputato regionale Vincenzo Vinciullo ripete a chiare lettere che è “imprescindibile costruire l’ospedale su quell’area già individuata nel 1986 e inserita nel Prg vigente”.
Da più parti si sta verificando se davvero, come si dice in alcuni ambienti politici e da alcuni esposti-denuncia, vi siano appetiti sull’espropriazione del terreno e più in generale sul controllo dell’appalto dell’intera opera publica. Ma sulla costruzione della struttura ospedaliera c’è da qualche tempo l’attenzione della magistratura e da parte della politica; è stato chiesto a chiare lettere che sia assicurata, momento per momento, la massima trasparenza, mentre ancora una volta si parla d’incontri segreti “ravvicinati” tra politica e “mediatori”. E mentre la polemica si fa sempre più densa, nei sotterranei della politica regionale dei tanti “Martin-contrari”, spunta l’ipotesi della possibile ristrutturazione del vecchio e comodo Umberto I° in pieno centro città, con l’adeguamento di strutture singole da dislocare sia nell’ex Onp e all’ospedale Rizza, come già avviene ma con la possibile espansione, abbandonando l’idea della nuova costruzione in altre zone che appare davvero impossibile dopo decenni di sospetti, chiacchiere e i possibili interessi con tanti segreti, considerato che l’utenza per gli indirizzi più volte obiettati si è ridotta di tanto. Ma, la buona notizia, è che nei progetti degli attuali vertici dell’Asp 8 c’è il raddoppio dello spazio dell’attuale reparto del Pronto Soccorso, con tanto di progetto già elaborato e l’inizio dei lavori a breve.
Concetto Alota