Oltre 1.300 immigrati nelle ultime 48 ore, un’emergenza senza precedenti. Allarme rosso al Porto di Augusta a causa di un’accoglienza tutt’altro che adeguata: gente ammassata in pochissimo spazio, infermerie di fortuna, condizioni igieniche molto precarie, le condizioni nelle tendopoli sono disperate. La denuncia è arrivata alle telecamere di La7, con il servizio di Antonio Condorelli, mandato in onda ieri mattina sul programma di Myrta Merlino, L’aria che tira. Ai microfoni la sindaca di Augusta, Cettina Di Pietro, ha detto: “Continua a esserci un silenzio colpevole del ministero delle Infrastrutture, dell’Interno e della Difesa. Bisogna attivare le strutture amministrative promesse sulla carta” E poi ha affidato il suo sfogo a Facebook: “Lo stesso porto che per Crocetta e Delrio non ha gli “adeguati” collegamenti, le infrastrutture necessarie e tutto ciò che invece ha il Porto di Catania. – ha scritto la sindaca – Mi spiace solo che la mia intervista sia stata tagliata proprio quando parlavo delle strutture governative ( hotspot o centri d’accoglienza) che devono essere attivate fuori dal porto e dai territori comunali che già subiscono gli sbarchi. Il nostro porto viene sacrificato sull’altare del Governo che ha adottato e continua ad adottare scelte senza ascoltare il territorio. 5 anni di sbarchi in un porto commerciale (caso unico in Italia, di una struttura di “attendamento” anziché un centro fuori dall’area portuale come,guarda caso, viene fatto a Catania ! ) che , prima nella sostanza ed ora anche nella forma, viene privato della sua reale funzione. Il Governo , se proprio deve ,vada a mortificare altri territori e ci lasci il nostro porto come sede di ADSP per far rifiorire tutta l’economia locale.