Avere consapevolezza della femminilità, dei desideri e delle possibilità proprie di ogni donna. Vedersi belle davanti a uno specchio, sentirsi bene indossando un costume da bagno, essere pronte per una giornata al mare. Nonostante i segni lasciati dal tumore al seno.
Se tutto ciò potesse essere un’immagine, sarebbe quella di una passerella. Della sfilata che lo scorso fine settimana – in occasione di “Portami le parole”, l’evento organizzato ad Avola da “Sicilia donna onlus” – ha visto come protagoniste le donne operate al seno. Donne belle, ironiche, divertenti e divertite che, senza alcuna remora, nella sala Fratantonio dove si è tenuta la due giorni dedicata al tumore al seno, hanno sfilato con i costumi di Amoena, un’azienda che progetta capi adeguati ai loro bisogni. Ai bisogni di donne che, nonostante una femminilità “minata” dalla malattia, sentono forte il bisogno di mostrare il superamento di ogni pregiudizio e di qualsiasi giudizio.
Costumi interi e a due pezzi, occhialoni scuri da diva, cappelli a falde larghe e sciccose borse di paglia. Le donne operate al seno hanno “giocato” con il loro look per mandare un messaggio molto serio alla comunità. E cioè che esistono, hanno voglia – e diritto – di fare tutto e non intendono nascondersi. Una consapevolezza che deve essere anche e soprattutto dei giovani ai quali, non a caso, era rivolto il concorso “Portami le parole” sul tema “La femminilità che non vorrei mai perdere”. Tanti i ragazzi tra i 18 e i 25 anni, a cui era rivolto il bando, che si sono cimentati con la scrittura. Tra tutti i lavori sono stati scelti i dieci migliori e ogni autore ha accompagnato una donna durante la sfilata, leggendo il proprio elaborato. Componimenti in versi o in prosa che, come evidenziato dalla giuria, sono riusciti a centrare in pieno l’argomento, identificando il segno della femminilità e mostrando una maturità rara sia nella forma sia nel contenuto. Alice Mita e Carla Andolina si sono aggiudicate, ex aequo, la vittoria, dividendo il premio in palio di 200 euro. Mentre una menzione speciale è andata a un’alunna di 12 anni per la sensibilità e la profondità espresse, nonostante la giovane età, nel proprio elaborato.
Ma quello del fine settimana è stato anche un evento che ha voluto rappresentare una sorta di festa. Una celebrazione della “famiglia” di “Sicilia donna onlus” che, grazie alla passione, all’amore e alla professionalità del gruppo, è riuscita a raggiungere traguardi ambiziosi. La rete reiki rosa per il benessere psico-fisico; il punto ascolto e la chat di Sensazioni rosa per un sostegno psicologico; lo sportello diritti e tutela per un supporto legale; il passaggio doloroso con il taglio dei capelli e la consegna della parrucca: tutto rigorosamente gratis. Tutto reso possibile dalla generosità di volontari che ogni settimana mettono da parte impegni e famiglia per donare con amore il proprio tempo e la propria competenza.
Ma “Sicilia donna onlus” non ha alcuna intenzione di fermarsi. E, forte dei successi raggiunti, guarda già a un altro prezioso progetto che, in sinergia con “Europa donna”, dopo l’estate la vedrà impegnata nel tentativo di ottenere l’istituzione, come in America, di una giornata di sensibilizzazione dedicata al tumore al seno metastatico.
Entusiasti del successo di “Portami le parole” Nicoletta Zorzan e Paolo Fontana, rispettivamente presidente e direttore scientifico di “Sicilia donna onlus”: «Quello del fine settimana è stato un evento memorabile, ricco di emozioni, di entusiasmo e di suggestioni. Un appuntamento fatto di corretta informazione sui diversi aspetti del tumore al seno: dalla diagnosi al futuro, passando per il percorso di cura. Ma anche un’iniziativa che ha ribadito un concetto: la consapevolezza che solo medicina e aggregazione possono rappresentare le solide basi su cui ripartire dopo una diagnosi di tumore al seno».