Palermo, 5 dicembre 2021- Il Governo Draghi, quello bravo, quello che ha sulle spalle le sorti dell’intera società, ha deciso di imporre, con un atto normativo discriminatorio, il vaccino al mondo della sanità, della scuola e della sicurezza con il Decreto Legge del 26 Novembre 2021 n. 172.
Premettiamo che l’O.S. Sinalp è favorevole alla vaccinazione di tutti i cittadini italiani perché riteniamo fondamentale tutelare la propria e la altrui salute.
Riteniamo che gli italiani, questa volta, hanno dato prova di voler affrontare questa tragica pandemia con il massimo impegno e ne è prova il fatto che ormai il 90% della popolazione risulta vaccinata.
Ma ci chiediamo quale è il limite invalicabile che distingue una società democratica con leggi e regole giuste ed inclusive da una società autoritaria con norme e regole imposte da chi detiene il potere che distruggono l’oggettività della giustizia.
Con la pretesa di tutelare la salute degli italiani si è fatto l’ultimo passo verso il baratro di un regime autocratico, dispotico, oppressivo, repressivo, tirannico totalitario e chi più ne ha più ne metta.
Chi governa ha il dovere di ascoltare e rispettare la volontà popolare, ma questo Governo sta agendo tenendo conto solo dei voleri della Comunità Europea ammantandoli come necessità irrinunciabili ed indiscutibili per salvare la salute dei cittadini.
L’aver approvato l’obbligo della vaccinazione solo ad alcune categorie professionali rispetto a tutte le altre, non è voler difendere la salute degli italiani ma imprimere un controllo restrittivo sui cittadini.
Chi ha formulato questa nuova legge probabilmente non è mai entrato in un istituto scolastico in età adulta, e non ha ben chiara la condizione in cui oggi sono costretti ad operare i docenti ed il personale ATA.
Oggi chi immagina di regolamentare per legge i rapporti sociali e civili che coinvolgono la scuola nel suo complesso o non ha idea di cosa sia la scuola e con arroganza intellettuale pretende di regolamentarla secondo i propri parametri, o veramente vuole imporre solo condizioni ideologiche e purtroppo spesso antidemocratiche fregandosene del rispetto della base di ogni democrazia, il diritto alla libertà.
Riteniamo che imporre per legge la vaccinazione ad alcune categorie professionali quali la Scuola, la Difesa e la Sanità, creando sacche di disparità sociale, è l’errore più grande che una società, che si definisce democratica, possa commettere; a maggior ragione quando siamo in presenza di una popolazione già vaccinata al 90%.
Condannare al licenziamento i lavoratori che ritengono di non volersi vaccinare, significa violare i loro diritti democratici costituzionalmente sanciti ed a nulla vale la teoria della volontà della maggioranza; anzi proprio in questo caso, essendo chi, per loro ragioni, non intende vaccinarsi è una percentuale estremamente minima, il problema di un eventuale contagio pandemico è a loro rischio e pericolo.
Questo agire è un atto arrogante e dispotico nei confronti dei cittadini che ritengono di vivere ancora in un paese democratico con leggi e regole democratiche.
Ledere il diritto al lavoro non è tollerabile e nessuna emergenza può eliminarne la sua valenza, per questo il Sinalp ha deciso di attuare un Servizio di Tutela Sindacale per tutti quei lavoratori che non vogliono subire l’imposizione di un Governo che sta dimostrando il suo aspetto più dispotico ed arrogante.