In questi ultimi 15 anni abbiamo notato che i Siciliani, lentamente, un po’ troppo lentamente, hanno iniziato a prende coscienza di Popolo e non più semplici schiavi economici di un sistema che viene gestito in altri luoghi e con altri interessi spesso divergenti rispetto a quelli siciliani.
Di questo se ne sono accorti anche i poteri romani e, da quanto si legge nei vari quotidiani e dai proclami che i partiti nazionali fanno in merito alla cosiddetta “autonomia” siciliana, assistiamo ad una serie di azioni ed interventi che sembrerebbero avere solo l’obiettivo di mettere in cattiva luce la nostra Autonomia.
Questo agire scatena una serie di accuse, da parte del cittadino italico, contro la Sicilia che vanno dall’essere un popolo di assistiti a “campati” dal prolifico ed operoso nord al saper esportare solo mafia e delinquenza varia, e tutto questo avviene contro una Autonomia mai applicata per intero.
In questo periodo stiamo vivendo un momento epocale inimmaginabile e questa pandemia ha unito la crisi economica, che per la Sicilia era comunque endemica, alla crisi sanitaria e anche sociale.
La capacità di unione e ancor di più di gestione di queste tre componenti tragiche, che regolano le moderne società nel mondo, danno il senso della forza di una Nazione, di uno Stato e la sua capacità di ripresa.
Il Sinalp Nazionale per dare corpo ad un senso comune di appartenenza a tutti in cittadini, ha chiesto al Presidente del Consiglio Avv. Conte di indire una giornata di LUTTO NAZIONALE per le vittime del COVID-19 e noi come Segreteria Regionale SINALP riteniamo che sia altrettanto necessario che il Presidente della Regione Siciliana On. Musumeci faccia lo stesso, INDICENDO UNA GIORNATA DI LUTTO per le vittime siciliane di questa tragedia
Ci permettiamo di chiedere al nostro Presidente On. Musumeci, ma anche al Presidente del Consiglio Avv. Conte, cosa non ha funzionato nell’imporre “manu militare” a tutti i cittadini gli “arresti domiciliari “ e contemporaneamente assistere a trasmigrazioni “bibliche” di gente che senza alcun problema attraversa l’intera Italia, dalle alpi a Lampedusa, con qualsiasi mezzo, aereo, macchina, treno ,autobus, nave, senza subire alcun controllo e raggiungere la Sicilia.
La domanda sorge spontanea, e a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina, non è che essendo oggi parecchie aziende del nord chiuse a causa della pandemia e quindi non avendo più bisogno degli “schiavi economici” del sud si è pensato di rimandarli nelle loro terre d’origine?
Dopo la PRIMA ONDATA MIGRATORIA, fatta per lo più di nostri giovani universitari iscritti nelle università del nord che rientravano nelle loro regioni d’origine, questa SECONDA ONDATA è formata dalla stragrande maggioranza di lavoratori che hanno tentato la fortuna nell’eldorado del nord ed ora non avendo più lavoro rientrano.
Così facendo si alleggerisce la pressione demografica al nord e si infettano le regioni del sud che risultavano quasi incontaminate.
Bene ha fatto il Presidente Siciliano On. Musumeci a chiedere il blocco di questa migrazione, e non perchè si voglia disconoscere i figli di questa terra, ma per amore di questa terra ed i suoi abitanti, salvaguardandoli dalla pandemia.
Ma da quanto letto e visto in tv, questa richiesta è rimasta lettera morta ed inascoltata nei palazzi romani che continuano a fare quel che ritengono utile ai loro interessi e non certamente agli interessi dei Siciliani.
Su questo fronte meglio ancora ha fatto il Sindaco di Messina Cateno De Luca che si è letteralmente contrapposto allo sbarco delle auto sui pontili di Messina.
Queste due ultime azioni messe sul campo dal Presidente dei Siciliani e dal Sindaco di Messina finalmente danno un senso alle rivendicazioni dei siciliani nell’atavico contenzioso con l’Italia nel tentativo di affrontare con pari dignità la crisi che purtroppo verrà.
Da diverse parti finalmente si inizia sempre più ad incitare il Presidente Musumeci ad applicare lo Statuto Siciliano nella sua totalità emettendo dei “bond” o “titoli di credito” in parallelo all’euro ed a favore delle aziende siciliane per poter alimentare una necessaria ed improrogabile ripresa.
I Siciliani hanno diritto di sapere quale sarà il loro futuro, quali saranno i loro diritti e se hanno un futuro di crescita e benessere economico.
Il Sinalp Sicilia assieme a tutti i siciliani attende di conoscere le strategie che si vorranno adottare per uscire da questa immane tragedia vincenti e più forti di prima.