Sindacato Nazionale Guardiacoste: “Proposta innalzamento dei limiti anagrafici per i servizi SVH”

Il Sindacato Nazionale Guardiacoste – SI.NA.G. – nell’adempiere ai propri compiti di Rappresentanza Sindacale, svolti a tutela dei propri iscritti e di tutti quanti gli uomini e le donne della Forza Armata nel suo complesso, sente l’indifferibile necessità di segnalare il malessere ed il turbamento, che in essi ha ingenerato, il corpo della nota del Comando Logistico della Marina Militare prot. M_D MCOMLOG RG21 0003571 datata 09.02.2021.

Nella missiva in parola, viene proposto l’innalzamento del limite anagrafico oltre il 50° anno di età per il personale da inserire nei servizi, armati e non, aventi durata di ventiquattro ore, quale soluzione univoca al progressivo restringimento dei turni oggetto della tormentata questione, tralasciando di tenere in debita considerazione degli eventuali esiti psicofisici da essa scaturenti ed incidenti direttamente nell’alveo del benessere del personale della Marina Militare, che, a dispetto dei propri colleghi di altre forze armate, potrebbe trovarsi ad affrontare suo malgrado, gli sfavorevoli riflessi della tediosa condizione afflittiva, con ineluttabili ricadute nella sfera privata, sanitaria e familiare.

Per i motivi sopra enunciati, la nostra Organizzazione Sindacale ha ritenuto doveroso, interessare sull’argomento, con la redazione di apposita missiva in data 15.02.2021, il Signor Capo di Stato Maggiore della Marina Ammiraglio Squadra I.S. Giuseppe CAVO DRAGONE, nello specifico abbiamo chiesto di valutare attentamente la questione soprattutto sotto il profilo di tutela della salute del personale, ponendo l’attenzione sui possibili riflessi derivanti dall’innalzamento del limite anagrafico di cui trattasi. Il SI.NA.G. scrivendo al proprio vertice di F.A. ha voluto porre l’attenzione sull’analisi delle evidenze scientifiche emerse a seguito di specifici studi di settore, che negli anni si sono succeduti in materia di lavoro svolto su turni ed in ore notturne, con riferito dalla Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale(SIMLII), che nel 2011 ha pubblicato un dossier, dove vengono fomite informazioni riguardanti gli effetti e breve e lungo termine del lavoro notturno.

Nel dettaglio si è evidenziatala stretta correlazione che intercorre tra invecchiamento anagrafico, lavoro a turni e notturno, e gli scaturenti effetti patologici, suddivisi per i diversi periodi di esposizione:

  1. nel breve termine, questi cambiamenti temporali interferiscono con l’equilibrio psico-fisico (ritmi, circadiani, ciclo sonno/veglia), l’efficienza della prestazione (vigilanza, errori, incidenti) e le relazioni famigliari e sociali;
  2. nel lungo termine, il lavoro in turni comprendenti la notte costituisce un importante fattore di rischio per la salute in termini di diversi disturbi e malattie psicosomatiche, gastrointestinali, psiconevrotiche, cardiovascolari e, probabilmente, anche neoplastiche, che si traducono in elevati costi economici e sociali per l’individuo, l’impresa e la società.

Alla luce delle evidenze scientifiche si può facilmente individuare la soglia anagrafica dei 50 anni, quale limite di criticità in cui si iniziano ad evidenziare, oltre ai succitati esiti patologici, problematiche di disadattamento e/o di intolleranza, nei riguardi del lavoro articolato su turni, dovuto “sia a fattori cronobiologici che a condizioni psico-fisiche e sociali”.

Proprio alla luce del quadro rappresentato dal SI.NA.G. ha evidenziato la logica ratio contenuta nel Titolo III art. 35 comma 5 della Direttiva dello Stato Maggiore della Difesa SMD – G-011, ove viene disposta l’esenzione dai servizi armati, della durata di ventiquattro ore o che comportino la permanenza nell’installazione per l’intero arco notturno, del personale che abbia compiuto il 50° anno di età.

Questa Organizzazione Sindacale confida nell’autorevole decisione del Capo di Stato Maggiore della Marina, anche nel rispetto delle anzianità maturate dal personale militare al servizio della Patria, volendo non consentire la variazione dei limiti anagrafici di esenzione dai servizi H24, potendo lasciare invariata la facoltà del personale di aderire volontariamente, a domanda, nella loro permanenza negli stessi previo accertamento di idoneità sanitaria.

Roma, 19 febbraio 2021

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