L’organizzazione di una manifestazione equestre che è costata 4mila euro e l’acquisto di strumentazione audio per il centro diurno per gli anziani, sono le due accuse principali mosse dalla Procura di Siracusa nei confronti del sindaco di Priolo, Antonello Rizza, coinvolto nell’inchiesta che prende il nome di “Res Publica”. Una nuova tegola giudiziaria che, più delle altre, rischia di avere ripercussioni più profonde per l’indagato, non foss’altro per il fatto che la misura cautelare degli arresti domiciliari arriva in piena campagna elettorale per le regionali di novembre, che vede il primo cittadino priolese candidato nelle file di Forza Italia.
Ai legali difensori (avvocati Domenico Mignosa e Tommaso Tamburino) che torna a incontrare questa mattina ha detto di essere sereno e di volere continuare nella campagna elettorale. I due legali hanno preannunciato come inevitabile, dopo l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Giuseppe Tripi, il ricorso al tribunale del riesame per l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare. “Ritieniamo sproporzionato il provvedimento rispetto alle accuse mosse e anche inopportuno rispetto ai tempi – dice l’avv. Mignosa – per quanto attiene la candidatura, la legge Severino consente a Rizza di continuare a candidarsi alle regionali, cosa che il mio assistito intende fare”.