Siracusa. Ballottaggio tra ipocrisia e diffidenza: il fallimento della vecchia politica e la vittoria di Garozzo-Italia.

Siracusa. Il centrodestra unito perde in malo modo. Una volta non esisteva l’ecografia per sapere anzi tempo se il nascituro era maschio o femmina. In molti si affidavano alla luna, alle stelle o alla forma del pancione della madre. Poche ore prima del risultato per la carica di primo cittadino della città di Archimede, erano in tanti a pensare che Francesco Italia non sarebbe stato eletto sindaco di Siracusa, anche se tanti altri, davano scontato il suo successo.

La presenza della considerevole superiorità del numero delle liste di centrodestra che sostenevano Ezechia Paolo Reale, rispetto a quelli in favore di Italia, lasciava presagire la scontata vittoria. Ma a regnare è stata la sfiducia e la diffidenza della popolazione e quella parte della politica tradizionale che ha accumulato durante tutta la campagna elettorale tanti brutti eventi e fatti sotto banco che hanno rivelato alla fine, progetti e programmi non tanto puliti.

La sconfitta della vecchia classe politica siracusana, è netta. È vero che i formalismi si sono rivelati imbevuti d’ipocrisia e soprattutto inefficaci per gestire i cambiamenti di liste e alleanze senza lo zoccolo duro dell’ideologica ormai tramontata, o addirittura trasversali. E che quindi nella ritualità di un passato non dimenticato, anche questa volta non potevano che andare in malora.

La comparsa improvvisa nella scena elettorale di Francesco Italia in cambio del sindaco uscente Giancarlo Garozzo, cambiano gli equilibri preesistenti; Garozzo, dopo i risultai e le vicissitudini, di fatto, si proietta unico personaggio politico in grado di gestire le sorti del Pd siracusano; piaccia oppure no, la tattica da lui applicata in concomitanza con altri fatti, costringe in molti a far votare in maniera disgiunta a favore del suo alleato di ferro: la lista dove sono candidati e Italia a sindaco, con una differenza dell’8%. Secondo calcoli semplici, Reale, senza questo “giochetto”, sarebbe stato eletto sindaco alla prima battuta. Poi anche nel ballottaggio, Reale perde buona parte dei suoi sostenitori, anche se guadagna, solo a parole, il sostegno di qualche portatore di voti sbiaditi dal colore di un Pd che scompare dalla scena politica per disintegrarsi. Ma a favore di Italia entra in gioco il supporto decisivo di Fabio Moschella, Giovanni Randazzo e Fabio Granata e il mantenimento di buona parte di quei segreti voti disgiunti e degli scontenti per le scelte fatte dal centrodestra sui nominati in giunta da Reale, forse troppo legati ai vecchi schemi della veterana politica, tra miscugli ideologici e falsi profeti in Patria.

Il successo di Garozzo-Italia, e di tutte le vittime del Sistema Siracusa, conferma e sfugge a bocce ferme che i cittadini siracusani hanno dovuto assistere increduli tra lo stupore e il risentimento a cinque lunghi anni di denunce, attacchi, inchieste e soprusi per fatti inesistenti che hanno danneggiato l’economia della città, insieme al conseguente disagio sociale e il danno politico d’immagine di Garozzo e la sua amministrazione. Ancor peggio, tutte vittime predestinate di un piano studiato scientificamente a tavolino per appropriarsi del denaro della collettività siracusana che ha danneggiato l’effigie della città e svuotato le casse tra risarcimenti non dovuti e spese legali a iosa. Una serie di fatti per i quali stanno indagando diverse Procure, in primis quella di Messina. Eccone un sunto importante: “(…) su richiesta formulata dal giudice del Cga – omissis – (…) allo scopo di conseguire da – omissis – una determinazione favorevole nell’ambito dei contenziosi amministrativi pendenti al Cga e relativi alle imprese Open Land – contro il Comune di Siracusa e (…) – omissis – contro la Soprintendenza ai beni Culturali di Siracusa – un’indebita sovrastima nella quantificazione del risarcimento reclamato dalle imprese ricorrenti (…)”.

Insiste chiaramente la nozione d’illegalità. Il punto fondamentale che esercitata sempre e soltanto dalla mala politica mistificata da falsi profeti ed eroi con uno scopo ben preciso: preservare i caratteri ancestrali di una misteriosa entità dedita agli affari contro la cosa pubblica e il complotto per disarcionare il nemico politico con la forza dell’azione giudiziaria; fatti e circostanze ammessi dagli attori e dai registi del Sistema Siracusa, interrogati più volte sui nessi nella corruzione dentro le istituzioni a vasto raggio. Ecco perché la politica è diventata un caos e la giustizia non ha funzionato per anni, e nessun potere è stato capace di opporsi al dilagante corrotto sistema. Ma la spada della Giustizia, non ha ancora finito la sua opera in favore della comunità siracusana.

Concetto Alota

 

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