Nelle bollette dell’acqua in distribuzione è stata inserita una frase che mette in guardia i cittadini sui rischi per la salute che potrebbero derivare dal consumo dell’acqua che scorre nelle condotte siracusane: «l’acqua distribuita dal civico acquedotto può essere utilizzata per tutti gli usi alimentari e di cucina ma, a causa delle elevate concentrazioni di cloruro di sodio, esiste una controindicazione relativa per i cardiopatici e gli ipertesi e per tutti i soggetti a patologie soggette a restrizioni del regime dietetico del sale».
Un anno fa il MeetUp Siracusa e il portavoce del Movimento 5 Stelle all’ARS Stefano Zito hanno ricostruito la vicenda che riguarda la qualità dell’acqua. Una storia che è iniziata nei primi anni ’90 con l’allora Sindaco Francesco Cirillo (Democrazia Cristiana) che emanava, con ordinanza 92250 «le direttive per conseguire il rientro nei limiti di legge dei parametri Sodio e Cloruri».
Più volte, in passato, l’Asp aveva invitato l’amministrazione comunale ad avvertire la popolazione, suggerendo di utilizzare, come canale di informazione le classiche bollette, che risultano essere un potente mezzo di comunicazione capillare, economico, efficace, di immediata diffusione. Ma, né il sindaco Visentin nel 2012 né il sindaco Garozzo nel 2014, seguirono le indicazioni dell’azienda sanitaria.
Per arrivare a tale risultato, ci sono voluti diversi articoli, interrogazioni parlamentari, richieste di audizione in commissione, interventi in aula e pure un servizio di Striscia La Notizia.
“Si tratta di una goccia nel mare – spiegano i pentastellati – ma è pur sempre un inizio, ora bisognerebbe dare il via agli investimenti per mettere la parola fine alle tante criticità che si riscontrano nella rete e negli impianti che la città lamenta da diversi anni. Sarebbero necessari: nuovo campo pozzi, mitigazione impatto ambientale sul porto grande, eliminazione tubazioni eternit, estensione reti acqua/fogna nelle zone ancora sprovviste”.