Siracusa. Concessioni loculi: quel manifesto ingannevole che può diventare un’autodenuncia

Non sono i cittadini che devono provare la scadenza della concessione dei loculi al cimitero (Foto nel Web di Antonio Randazzo), ma è l’amministrazione comunale che deve notificare ad singolo beneficiario in maniera diretta e non con un incomprensibile avviso affisso nei cancelli del cimitero o nella pubblica via. Ci deve essere la sintesi dei fatti, della verità, e non un promulgazione autoritaria. Infatti, si comincia a fare chiarezza sulla decisione uninominale della Giunta Italia & Company sul rinnovo delle concessioni dei loculi solo dopo i 25 anni, chiedendo il pagamento delle somme al mucchio selvaggio, entro il 20 luglio e con l’inganno; così non è conveniente per le vittime predestinate, i cittadini siracusani, fare istanza di rinnovo perché potrebbe innescarsi un meccanismo alla rovescio dannoso, un’autodenuncia; conviene non anticipare la domanda ma aspettare la comunicazione, raccomandata con ricevuta di ritorno obbligatoria e necessaria per attivare l’eventuale messa in mora da parte del comune e dopo la prova è a carico degli uffici comunali che la concessione è scaduta attraverso l’invio in copia del documento e non il contrario.

Durante un sit-in che si è tenuto all’interno del cimitero di Siracusa, tra i promotori, Enzo Vinciullo, sono state illustrate le motivazioni della confusione originata dopo l’invito ai cittadini senza un riferimento fisso della data di scadenza delle concessioni; in tal senso la relazione con le varie disposizioni di legge in materia di concessione alla modifica intervenuta nel 1975 e confermata nel 1990, rilevando che soltanto per i loculi concessi dopo il 1996, come indicato nella concessione, il termine è di 25 anni, mentre per il passato occorre fare chiarezza.

L’invito ai cittadini della Giunta Italia appare palesemente ingannevole.Nella buona sostanza chiede ai cittadini di autodenunciarsi, quando invece deve essere l’ufficio del Comune che si occupa della gestione del cimitero a contestare l’eventuale scadenza della concessione con una copia allegata agli eredi, e solo dopo potrà scattare l’eventuale pagamento, se dovuto, per il rinnovo.

L’avviso pubblicato non tiene conto della veridicità dei fatti e dei dati per poter identificare scadenza e periodo, che secondo una scaletta a memoria le condizioni di delle concessioni erano: inizialmente, perpetua, poi a 99 anni, per passare agli attuali 25. La prova della scadenza, dicono alcuni giuristi, Diritto alla mano, spetta al Comune e non al cittadino.

Concetto Alota

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