Siracusa- Disagi al pronto soccorso, depositati undici esposti in Procura

I disagi causati dal sovraffollamento di pazienti, avvenuto nella mattinata di venerdì al pronto soccorso dell’ospedale Umberto primo saranno oggetto di approfondimento da parte della magistratura. L’azione giudiziaria scaturisce da una serie di esposti presentati in Procura da parte di familiari di pazienti, alcuni dei quali si sono rivolti a studi di avvocati per procedere legalmente. Da fonti giudiziarie si apprende che sarebbero undici gli esposti pervenuti fino ad oggi alla Procura, sollecitata a verificare quanto accaduto in quelle ore al nosocomio siracusano. Si tratta di cittadini privati che hanno denunciato presunti disservizi che avrebbero generato la situazione di sovraffollamento, documentato da una serie di immagini, diffuse sui social e diventati ben presto virali, in cui si notavano pazienti distesi sulle barelle lungo il corridoio del pronto soccorso. Immagini che hanno suscitato la reazione di numerosi cittadini oltre che l’intervento di forze politiche e sociali nell’invocare un rimedio definitivo a una situazione ritenuta intollerabile.

Come per altre circostanze, la Procura ha aperto un fascicolo, al momento a carico d’ignoti in attesa di affidare la delega per le indagini e le verifiche necessarie per ricostruire l’intera vicenda. La questione sovraffollamento era stata rilanciata già nella stessa giornata con interventi di politici e di organizzazioni sindacali, con interventi anche duri ai quali aveva replicato, appena poche ore dopo, il direttore del Pronto soccorso, Aulo Di Grande. Il medico sostiene che “il sovraffollamento del pronto soccorso, rilevato nelle prime ore di venerdì ha rappresentato un caso eccezionale o, per lo meno, sporadico che ha comportato l’adozione delle misure previste nelle condizioni di overcrowding”.

La direzione strategica, i direttori delle Unità operative dei diversi presidi ospedalieri dell’Asp le case di cura private hanno permesso di fare fronte a questa situazione di emergenza che, lo stesso primario Di Grande, ha riferito essere stata “determinata da un iperafflusso di pazienti anziani ad alta complessità clinica che hanno richiesto il ricovero ospedaliero in una situazione di carenza di posti letto disponibili”. Ha, quindi, sottolineato gli sforzi che medici e operatori sanitari stanno affrontando per fare fronte alle difficoltà quotidiane poste da una pandemia che ha ridotto la disponibilità di posti letto. Da parte sua, l’Asp ha sottolineato un primo intervento per incrementare i posti letto di area medica nel presidio ospedaliero di via Testaferrata che fa seguito al recente ampliamento a ventiquattro posti del reparto di Medicina e Geriatria. L’Asp ha annunciato anche di volere riattivare, a breve, il punto di primo intervento per rendere più agevole la gestione dei numerosi codici bianchi e verdi a bassa complessità che affluiscono al pronto soccorso e provocando, quindi, un allungamento dei tempi di attesa per la cura dei pazienti.

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By Redazione

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  • Mi associo totalmente alle lagnanze dei parenti di coloro che si trovano in pronto soccorso. Una mia parente si trova da 24 ore in pronto soccorso nonostante nella visita ambulatoriale ivi avvenuta nella mattinata di ieri sia stato stabilito un ricovero per intervento da eseguire in camera operatoria! Che senso ha ripartire dal pronto soccorso, anzichè procedere al previsto ricovero, e quindi ritornare alla “casella n° 1” (come nel gioco dell’oca!) ove il degrado assistenziale è arrivato a limiti impensabili, con penuria pure di barelle! Purtroppo qui non si gioca. Quando si apprende da chi assiste un familiare che c’è un solo chirurgo che gestisce svariati casi in codice rosso, non ci sono altre parole che possano significare lo sdegno.

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