La Procura ha sollecitato la condanna a due anni di reclusione a carico di un siracusano nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta relativa all’introduzione in carcere di sostanze stupefacenti. Il pubblico ministero Stefano Parodi ha concluso la requisitoria del processo, che si sta celebrando con ilo rito abbreviato, sollecitando al gup del tribunale aretuseo, Tiziana Carrubba, la condanna a carico del ventitreenne Alessio Visicale. Nel corso dell’udienza si è svolta l’arringa del legale difensore, l’avvocato Giuseppe D’Anzuso che ha chiesto al giudice un verdetto di assoluzione nei confronti del proprio assisto, in subordine di applicare le attenuanti. Visicale è accusato dagli inquirenti di essersi reso responsabile di un episodio di cessione di droga all’interno della casa circondariale.
Il giudice Carrubba ha disposto una nuova udienza per gli inizi di dicembre in cui si ritirerà in camera di consiglio per emettere il verdetto. Nella stessa udienza, però, ci sarà la discussione anche per la posizione di tutti gli altri imputati, coinvolti nella vicenda dell’introduzione illegale di droga nella casa circondariale di Cavadonna, sia coloro che hanno optato per il giudizio abbreviato sia quelli che hanno deciso di ricorrere al processo con il rito ordinario, qualora il giudice disponesse il rinvio a giudizio. Oltre a Visicale, nella prossima udienza sarà discussa la posizione di Giuseppe Serino, assistito dall’avvocato Salvatore Leotta, che ha scelto il giudizio abbreviato. Con il rito ordinario, invece, discuteranno i legali difensori di tutti gli altri imputati, a cominciare dal penalista Sebastiano Troia, che ha affidato la difesa agli avvocati Puccio Forestiere, Fabiola Fuccio, e Luca Ruaro, e poi ancora Marcello Bianca, assistito dall’avvocato Salvatore Leotta; Rosa Chiari, Federica e Martina Capodieci, Alex Cappuccio, difesi dall’avvocato Matilde Lipari; Dalila Spicuglia, difesa all’avvocato Junio Celesti.