Dopo il deposito delle memorie da parte di quasi tutti gli indagati, si è in attesa degli sviluppi dell’inchiesta della Procura di Siracusa che alla fine di luglio ha notificato gli avvisi di conclusione indagine nell’ambito dell’indagine denominata “Gettonopoli” nei confronti di 39 dei 40 fra attuali ed ex consiglieri comunali, eletti nelle amministrative del 2013,
Alla luce delle eccezioni e dei chiarimenti offerti dagli indagati, ilprocuratore capo Francesco Paolo Giordano e i pm Davide Lucignani e Tommaso Pagano, stanno vagliando la posizione di tutte le persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta. L’accusa è di abuso d’ufficio in concorso e continuato per la violazione della legge regionale del 2000 e del regolamento delle commissioni consiliari per aver ottenuto il gettone di presenza anche con sedute rinviate per mancanza di numero legale o in cui non era stata svolta alcuna attività o per aver partecipato a sedute utili solo all’approvazione dei verbali precedenti, percependo così il compenso e causando un danno erariale per l’ente.
L’inchiesta, come si ricorderà, è scattata dalla denuncia del Movimento 5 Stelle. La lente d’ingrandimento degli investigatori della Digos ha focalizzato oltre mille riunioni in un anno svolte dai consiglieri tra sedute di commissione e di Consiglio comunale. Le indagini sono avvenute attraverso lo studio del voluminoso carteggio delle varie sedute, una documentazione di circa 15mila pagine sintetizzate in un provvedimento della Procura di 50 pagine.
Gli inquirenti stanno verificando se i consiglieri abbiano effettivamente partecipato alle numerose sedute oppure se in alcune di esse abbiano fatto solo presenza tempo per incassare lo stesso i gettoni.