Sulla bocciatura del rendiconto 2018 e il serio rischio di scioglimento del consiglio comunale, il sindaco Italia così si esprime:
Ritengo che ogni speculazione o commento su quanto accaduto in consiglio comunale sia, ahimè, superfluo. All’indomani delle elezioni, a causa del sistema elettorale e della configurazione del voto, la geografia del consiglio sulla base delle appartenenze politiche è stata chiara.
9 consiglieri a rappresentare liste che hanno sostenuto la mia candidatura e 24 appartenenti all’opposizione. 9 su 24. E’ stato inoltre da subito evidente che, al di là di alcuni consiglieri che, con rispetto dell’istituzione e dei cittadini siracusani, hanno da subito cercato di creare un clima sano di confronto e discussione indipendentemente dalla propria appartenenza, in consiglio ha spesso prevalso un atteggiamento ostile e ostruzionistico.
Nonostante la presenza di diversi consiglieri alla prima esperienza e la saggezza di alcuni “decani” il cui equilibrio e senso di responsabilità hanno spesso consentito di abbassare i toni e lavorare, le sedute di consiglio sono state per lo più monopolizzate da atteggiamenti dilatori e autoreferenziali, interventi volti unicamente a screditare sindaco e giunta senza alcun contenuto di sostanza o costruttivo.
Ieri sera è andato in scena forse l’ultimo di questi spettacoli indecorosi, degni delle peggiori puntate del Bagaglino e interpretate magistralmente da chi da 15 anni utilizza i banchi del consiglio comunale e non solo, per i propri show personali infarciti di insulti, contumelie e menzogne di ogni sorta.
Grande rammarico per quei consiglieri che hanno sempre cercato di costruire per il bene comune e che credono profondamente che quella di consiglio sia un’esperienza da mettere a disposizione della intera città.
#Siracusa merita persone oneste e per bene che lavorino nell’interesse della collettività. L’eventuale decadenza del consiglio, rappresenterebbe un vulnus che la città non merita, che non meritano i nostri concittadini, che non merita chi crede nella Politica come Servizio alla comunità. Sarebbe il frutto avvelenato del populismo dilagante, purtroppo anche a Siracusa, del clima odio innescato e alimentato ad arte in questi mesi a causa di astio e rancori personali e contro il quale, non a caso, ho rivolto accorati appelli fin dal mio insediamento.