Le domande di iscrizione agli asili nido, secondo la normativa regionale, scadranno il 31 ottobre e il g ritardo nell’apertura a Siracusa (ancora oggi è incerta la data esatta di inizio) abbia comportato una contrazione che il prossimo anno, invece, non avrà motivo di verificarsi.
Eppure il numero massimo di bambini che potranno accedere alle strutture comunali rimarrà invariato, proprio mentre il governo nazionale ha annunciato che dal settembre del 2020 gli asili nido saranno gratuiti per pressoché tutte le famiglie. Risulta quindi quanto meno miope e in palese contraddizione con la necessità di contrastare la crisi demografica, la scelta adottata dall’Amministrazione di ridurre i posti disponibili negli asili. Sulla vicenda la consigliera di Progetto tecnico Siracusa, Cetty Vinci sostiene che il costo orario del personale non sia in linea col nuovo contratto di lavoro di settore. Il capitolato, oltre spese per pasti, manutenzione, pulizia, igiene, giardinaggio, arredi (che rimarranno alla fine di proprietà del Comune), pone a carico dell’impresa aggiudicataria anche la non indifferente spesa per il coordinatore pedagogico e tutto ciò per un totale di meno di 30 euro mensili a bambino.
Vi sarebbero altri costi appaiono inappropriati nel progetto qualitativo, come ad esempio quelle relative alla prestazione di ulteriore personale, all’integrazione oraria e, incredibilmente, financo per rispettare quanto previsto dal regolamento comunale, che stabilisce l’apertura garantita per undici mesi; l’Amministrazione chiede al gestore di assicurare l’undicesimo mese, non contemplato nel bando.
“Resta inoltre da chiarire – dice Vinci – se venga rispettato l’art. 95 del codice dei contratti, alla luce della possibile introduzione surrettizia delle citate voci, premiate con un punteggio e che potrebbero quindi tramutare la gara in questione in un appalto al massimo ribasso”.
