Movimenti e partiti oltre che singoli aspiranti, attendono l’esito delle elezioni politiche del 4 marzo, prima di gettarsi a capofitto nella campagna elettorale per le amministrative di giugno. In ballo c’è la poltrona di sindaco della città capoluogo e del nuovo consiglio comunale. Fino ad oggi, sono quattro i pretendenti alla poltrona più prestigiosa di palazzo Vermexio, che hanno detto coram populo di volersi candidare.
Il primo a rompere gli indugi già lo scorso anno è stato Ciccio Midolo. L’imprenditore siracusano, esponente della Lega di Salvini, ha posto la propria candidatura alla coalizione di centro destra che sta discutendo sul da farsi. In tale ambito non viene esclusa una sorta di primarie per la scelta del candidati sindaco da appoggiare in sede di campagna elettorale.
Alla fine di dicembre, in occasione della conferenza stampa di fine anno, l’attuale sindaco Giancarlo Garozzo, ha annunciato di volere riproporre la propria candidatura a primo cittadino. Si tratta adesso di comprendere se in seno al pd o in altra compagine politica, viste le scelte operate in occasione delle elezioni regionali.
La mancata rielezione a Sala d’Ercole, ha convinto a sciogliere ogni riserva al prof. Enzo Vinciullo. L’esponente siracusano di Alternativa Popolare, può contare su un buon serbatoio di voti e se dovesse andare male il ricorso presentato contro il risultato delle regionali, potrebbe puntare dritto a palazzo Vermexio.
Ha sciolto la riserva anche l’ex parlamentare regionale Fabio Granata, tra i fondatori del movimento Diventerà Bellissma, il quale ha annunciato attraverso i social network le ragioni della sua candidatura a sindaco della città. “Farò questa battaglia – scrive Granata – per la mia Siracusa Bellissima e èper andare oltre questo centro destra impresentabile e questo cdentro sinistra vecchio e mummificato. Lancerò una battaglia civica e politica intransigente per rigenerare Siracusa con le donne e gli uomini che ci staranno. Senza condizionamenti, senza padroni: solo in difesa de beni comuni, dei cittadini, del popolo e dei diritti degli ultimi”.