Al via oggi la tre giorni dell’incontro per la pace organizzato dai Gruppi di preghiera della Regina della Pace e dalla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime.
L’incontro, dal titolo “La scuola di Maria“, si svilupperà tra preghiere e catechesi oggi e domani, mentre sabato si susseguiranno anche le testimonianze all’interno del tempio mariano
dove ci sarà la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo.
“Ancora una volta siamo al Santuario e quindi ci ritroviamo alla Scuola di Maria – ha detto Giuseppe Cartella, coordinatore dei Gruppi di preghiera della Regina della Pace -. In questo luogo simbolo che è punto di riferimento, in questo tempio che custodisce le lacrime di Maria. Lei ci spinge ad un rinnovato e più profondo impegno per un autentico sviluppo umano per tutti e per assicurare l’armonia tra le differenti razze, la libertà religiosa, il benessere sociale. La pace diventa vita, messaggio e azione in ogni circostanza della vita. Il dono della pace è una responsabilità umana data a tutti e a ciascuno”.
La giornata di sabato prenderà il via alle 10 con la riflessione di don Filippo Celona, responsabile della Pastorale giovanile della Diocesi di Piazza Armerina, su “Maria, una scuola per i giovani”. Nel pomeriggio alle 15.00 il saluto di don Aurelio Russo, rettore della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime, e a seguire padre Francisco Verar, fondatore della “Comunità di vita consacrata Magnificat”. Poi la testimonianza di Hubert Liebherr, fondatore dell’associazione Medjugorje Deutschland, su “La scuola di Maria nel pellegrinaggio della vita”. Seguirà la cerimonia di custodia del fuoco della fede che ricorda la memoria delle radici cristiane della Sicilia e dell’Europa. Alle 17.20 via crucis dal Santuario alle Catacombe di San Giovanni. Seguirà l’accensione della fiaccola del fuoco della fede all’altare di San Paolo e poi la Via Lucis e fiaccolata dalle Catacombe al Santuario. Alle 18.30 la celebrazione e subito dopo l’adorazione eucaristica guidata da padre Francisco Verar.