Un volo di palloncini bianchi e l’esposizione del gonfalone della città di Siracusa questa mattina ai funerali di Luciano Sapienza, il 66enne armatore della motobarca Zaira affondata il 4 maggio a mezzo miglio dalla località di Marsascala nell’isola di Malta. Al rito funebre, officiato da mons. Salvatore Marino, rilevante la presenza il sindaco Francesco Italia, che sin dalle prime battute del naufragio in cui hanno perso la vita due pescatori, è stato vicino alle famiglie dei marittimi. Un segno tangibile della commozione e del profondo rispetto che l’intera città nutre per una famiglia provata da un lutto inatteso e per l’intera comunità dei pescatori che hanno ben poche altre possibilità di essere notati.
Tantissime persone nelle ultime che hanno reso omaggio alla salma di Sapienza, molto noto nell’ambiente marittimo perché da sempre ha fatto il pescatore, mestiere che ha trasmesso il figlio Fabio, comandante della Zaira, scampato al naufragio dopo avere raggiunto a nuoto la riva. Ed lui che porta i segni della disperazione e fella rabbia per una tragedia che si sarebbe potuto evitare. 35 anni, Fabio Sapienza ha raccontato sin da quando sono scattate le operazioni di soccorso di avere lanciato più volte l’allarme. “16 may day non sono bastati per fare comprendere la gravità della situazione e il pericolo che stavamo correndo a bordo dello Zaira” continua a ripetere a chi gli chiede notizie su quanto avvenuto. “La barca – dice – colpita sul traverso da due onde anomale, ha impiegato mezzora prima di affondare. E in quel lasso di tempo mi sono diretto in plancia per chiedere soccorsi che non sono arrivati. Io credo che, se attivati in tempo, avremmo potuto salvarci tutti anche mio padre che era finito in mare e non riuscivamo nell’oscurità a scorgerlo. Invece, sono stato io, una volta giunto a terra con la zattera di salvataggio a chiefere aiuto a una famiglia maltese che ha fatto intervenire i soccorsi. Troppp tardi per salvare mio padre e il povero Zakaria”.
La salma del marocchino Zakaria Toumi è stata trssferita dopo l’autopsia in patria dove saranno celebrati i funerali. Il pescatore nord africano risedeva a Siracusa e si era imbarcato sul peschereccio della famiglia Sapienza il primo maggio. Faceva parte dell’equipaggio insieme con il tunisino che, invece, è sopravvissuto al naufragio, anche lui sulla zattera poi infranta sulla riva del porto della Valletta. Per fare luce su quanto accaduto quella mattina in cui lo Zaira è stato sorpreso dalle condizioni meteomarine avverse, è al vaglio della magistratura maltese che ha fatto recuperare dall’imbarcazione la scatola nera. Servirà a comprendere quanto accaduto in quei frangenti e a chiarire la questione del may day che il comandante Sapienza sistiene avete lanciato a più riprese senza avere alcun riscontro.
Il motopesca Zaira è stato ripescato dalle acque di Marsascala e ormeggiato nella ba china del porto maltese. Occorrono interventi importanti oer rimetterlo in sesto e per potere essere nuovamente operativo. Soldi che la famiglia Sapienza non dispone anche se quel natante era e rimane l’unico mezzo di sostentamento.