Siracusa, 22 marzo 2021. “La “partecipazione dei cittadini ai processi decisionali” appartiene al novero di quei concetti su cui è quasi impossibile trovare dissenso. Eppure, allo stesso tempo, è altrettanto difficile rintracciare cittadini soddisfatti di come siano stati coinvolti nelle decisioni assunte dall’Amministrazione comunale. Si tratta della classica distanza tra il “dire” e il “fare”. Così Michele Mangiafico, ex vicepresidente del Consiglio comunale di Siracusa, sui delicati temi della rappresentanza e partecipazione della comunità civile.
La soppressione delle circoscrizioni nel giugno del 2018 e lo scioglimento del Consiglio comunale nel novembre del 2019 hanno rappresentato due grandi sfide per l’attuale Amministrazione comunale in termini di verifica della capacità di accorciare le distanze tra i cittadini e il Palazzo. “L’obiettivo, inevitabile e ambizioso, di individuare le migliori cinghie di trasmissione possibili per agevolare la partecipazione dei cittadini alle decisioni amministrative è, purtroppo, fallito. – accusa l’ex vicepresidente del Consiglio comunale – La sfida di colmare il vuoto di rappresentanza è stata affrontata, in maniera tanto tardiva quanto insufficiente, ricorrendo ad una normativa degli anni cinquanta che introduceva la figura dei delegati di quartiere di nomina sindacale.”
Inoltre, l’attuale Amministrazione comunale ha ritenuto di dover chiudere alcune sedi decentrate anche dal punto di vista dell’erogazione dei servizi ai cittadini, costringendo, per fare alcuni esempi, gli abitanti di Villaggio Miano ad andare a Belvedere o quelli di Mazzarrona ad andare in via Italia 105. Sostanzialmente, ha ribaltato sulle spalle dei cittadini i costi della macchina amministrativa. “Su questo, – spiega Mangiafico – ci siamo confrontati con l’ex consigliere comunale Gaetano Favara e con gli esponenti di un costituendo movimento civico Valentina Blandini, Marco Pignatello, Alberto Restuccia, Sebastiano Miceli.”
“La Siracusa che verrà da qui a due anni, qualora quella attualmente amministrata dovesse continuare ad assumere iniziative sbrigative e inefficaci, potrà rivolgersi allo strumento dei comitati già previsto nello Statuto comunale e godrà di “comitati di partecipazione popolare” territoriali capaci di recuperare, ciascuna, tre diversi ordini di rappresentanza: a) la rappresentanza dei partiti e dei movimenti civici presenti nel territorio comunale; b) la rappresentanza dell’associazionismo; c) la rappresentanza delle persone estranee ad ogni formula associativa. – dice Mangiafico – Saranno utilizzate tutte le sedi comunali disponibili per mettere in condizione ciascun comitato di partecipazione di avere un luogo di incontro dove confrontarsi con cadenza settimanale con l’assessore alla Partecipazione per elaborare scelte condivise di gestione del bilancio, con particolare riferimento alle manutenzioni e alla realizzazione di un nuovo progetto per ogni porzione del territorio. Le nuove tecnologie permetteranno, contestualmente, la realizzazione di meeting on line che garantiranno maggiore continuità al confronto tra l’area del governo e l’area della rappresentanza. L’erogazione dei servizi al cittadino sarà riportata, al minimo, nelle nove precedenti circoscrizioni già servite fino al 2018.”