Un’attenta analisi del rendiconto 2023 sviscerando ogni criticità. Questo l’impegno promesso dal movimento Civico 4 che da questo momento in poi analizzerà il documento in ogni parte per poterlo restituire alla città sotto un punto di vista critico.
Il rendiconto è stato trasmesso dall’Amministrazione comunale al Consiglio per la sua approvazione (delibera di Giunta Municipale n. 83 del 10/06/2024), e consente di conoscere lo stato di salute del bilancio del Comune di Siracusa fino al 31 dicembre 2023. Prima questione su cui Civico 4 ha posto l’attenzione è quella dei residui attivi.
Questa sezione si riferisce alle entrate che il Comune ha registrato ma non ancora incassato, e contribuisce all’equilibrio complessivo del bilancio. Da tempo il movimento esprime preoccupazione per due motivi: da un lato, l’aumento costante e progressivo dei residui attivi del Comune di Siracusa; dall’altro, il fatto che molti di questi residui risalgono a esercizi finanziari di parecchio tempo fa.
Anzitutto, il totale dei “residui attivi” di tutti i titoli del bilancio (pag. 39 del conto del bilancio 2023) è di 199.403.893,89 euro, di cui il rendiconto asserisce che poco meno di 64 milioni di euro si sono formati nell’esercizio di riferimento (2023).
“La maggior parte dei residui proviene da imposte e tasse non pagate (110 milioni di euro negli esercizi precedenti al 2023, cui si sono aggiunti ulteriori 32,5 milioni di euro del 2023). – spiega Michele Mangiafico, leader del movimento e componente di Fratelli d’Italia – Si tratta di cifre esorbitanti che da tempo denunciamo, asserendo che le amministrazioni comunali guidate da Francesco Italia non abbiano prodotto nulla di concreto nella lotta all’evasione, consentendo che determinate voci di bilancio aumentassero al punto da costringerci costantemente a chiedere al nostro sindaco fino a quando riterrà che residui attivi di parecchi anni fa siano ancora considerati somme da incassare e perché non si attivi per riscuoterle”.
“Attraverso un altro allegato – continua Mangiafico – conosciamo analiticamente tutti i “residui attivi” e ci stupiamo ulteriormente del lassismo dell’amministrazione comunale. Ci sono residui che risalgono anche a vent’anni fa. Senza parlare delle centinaia di voci relative alla Tarsu degli anni passati, l’amministrazione comunale sostiene a pagina 16 di poter ancora incassare 3,7 milioni di euro per la Tari 2016, 3,8 milioni di euro per la Tari 2017, 6,4 milioni di euro per la Tari 2018, 8,7 milioni di euro per la Tari 2019, e così via. A pagina 22, nel 2022, asserisce di avere trasmesso avvisi di accertamento relativi a omesse dichiarazioni del 2019 pari a complessivi 2,4 milioni di euro, ma, andando a esaminare gli importi delle reversali relative a questi avvisi, sono entrati appena 3 mila euro, una presa in giro bella e buona”.
Ci sarebbe da aggiungere a tutto questo tumulazioni ed estumulazioni non pagate, canoni di concessione per spazi nel mercato ortofrutticolo mai incassati, imposte sulla pubblicità mai riscosse, concessioni di loculi gratuite con nomi e cognomi, o spese processuali vinte e non recuperate.
“Questa è una città piena di abusi, – dice Mangiafico – con molte situazioni irregolari che restano impunite, sostenute da un’amministrazione comunale che continua a iscrivere centinaia di milioni di euro di “residui attivi” senza preoccuparsi di riscuoterli, purché servano a far quadrare i conti nel bilancio.”
Il movimento Civico 4 chiede al Consiglio comunale un atto di responsabilità al momento della votazione e di particolare attenzione alla lettura delle pagine che compongono il documento.
“I “residui attivi” rappresentano solo il primo capitolo di una gestione malata sulla quale chiediamo ai magistrati contabili maggiore attenzione”, conclude Mangiafico.