L’Amministrazione comunale scarica sui cittadini la responsabilità delle tariffe Tari 2024. A dirlo è Michele Mangiafico, leader del movimento Civico 4 e componente di Fratelli d’Italia, dopo aver analizzato il capitolato e il piano economico finanziario adottato dall’Amministrazione comunale e approvato dal Consiglio comunale.
Quest’ultimo segue il metodo tariffario stabilito dall’Arera in riferimento al periodo 2022-2025 per il calcolo della Tari, i cui parametri risentono della capacità o dell’incapacità del soggetto gestore del servizio di raggiungere gli obiettivi ambientali prefissati, traguardare il più possibile un’economia circolare e offrire un servizio di qualità.
“Esattamente quello che non accade a Siracusa, dove sindaco e vicesindaco assecondano una narrazione falsa incolpando i cittadini di essere “sporcaccioni” quando l’Arera fa chiaramente riferimento alle Amministrazioni locali e ai gestori del servizio”, dice il leader del movimento parlando di un vero e proprio “tradimento” della comunità.
Il contratto settennale vinto dalla Tekra, iniziato il a luglio del 2020, ripercorre Mangiafico, prevedeva come obiettivo di legge il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata entro il primo anno di attività, con una sanzione di 10 mila euro per ogni mese di mancato raggiungimento dell’obiettivo. Tuttavia, la raccolta differenziata non ha mai raggiunto questa soglia, rimanendo stabilmente circa 16 punti percentuali al di sotto. Di conseguenza, la Tekra avrebbe dovuto pagare, fino ad oggi, 360 mila euro di penalità. Nonostante ciò, questa sanzione non è mai stata applicata. Le ragioni di questa mancata applicazione sono dettagliatamente spiegate nella perizia di variante commissionata dall’Amministrazione alla ditta Esper, durante il periodo in cui svolgeva il ruolo di d.e.c., e approvata con la determina dirigenziale 3789 del 01/08/2023.
“Non siamo stati mai degli estimatori delle società che in questi anni l’Amministrazione comunale ha incaricato per controllare come venisse svolto il servizio di igiene urbana e irrogare le eventuali sanzioni alla ditta appaltatrice. A cominciare dal fatto che il d.e.c – afferma il leader del movimento – è cambiato per cinque volte in quattro anni. Tra questi d.e.c., la Esper – con una media di sanzioni al mese di 1.980,00 euro da aprile 2022 a marzo 2023 – non è neanche tra i controllori più severi, ma la perizia redatta è comunque illuminante.”
Nell’ambito della perizia, Esper entra in contraddittorio con Tekra su mancati servizi e mancati obiettivi raggiunti e Tekra asserisce “che non sia una sua responsabilità – ancora Mangiafico – il mancato raggiungimento degli obiettivi ma dell’Amministrazione comunale per tre ragioni: 1. L’Amministrazione ha lasciato per tre anni e mezzo che una parte della città non eseguisse il sistema porta a porta (quattrocento utenze in via Italia e tutti i condomini con carrellati su strada); 2. L’Amministrazione non ha affisso i “transponder” nei mastelli dei cittadini non consentendo la raccolta puntuale; 3. L’Amministrazione non ha impiegato polizia municipale e guardie ambientali per il controllo del territorio. Dunque – sostiene alla fine la perizia – la colpa non è della ditta appaltatrice ma dell’Amministrazione comunale. E l’Amministrazione approva. Arrampicandosi sugli specchi perché “ammuccia” (si direbbe in siciliano) tutte queste responsabilità dietro una complessiva rimodulazione dei servizi di cui ad oggi, dopo un anno, non vediamo gli effetti, a cominciare dal diserbo.”
Secondo Civico 4, le accuse che Tekra rivolge all’Amministrazione per non essere sanzionata e che l’Amministrazione accoglie, dopo un anno, stanno ancora tutte lì nella loro evidenza, anche plastica (cassonetti nella zona alta e carrellati per strada).
A tutto questo si aggiunge la “narrazione” sugli sporcaccioni. “A formare e informare i cittadini, infatti, – continua Mangiafico – il 01/07/2020 era chiamata sempre Tekra con i nostri soldi in capitolato, ovvero 195 mila euro all’anno. Quando Esper e Tekra entrano in contraddittorio, Tekra riesce a giustificare appena 68 mila euro all’anno, dunque ammettendo di non avere utilizzato per formare e informare i cittadini sulla RD ben 382 mila euro a partire dal 01/07/2020 (data di inizio del servizio) fino al 30/06/2023. Comodo da parte di Italia e Bandiera dare degli “sporcaccioni” ai cittadini dopo avere ammesso di non averli formati. Come dare degli “asini” agli alunni dopo che per anni non gli hai insegnato nulla.
A completare il paniere delle caratteristiche di un buon servizio dovrebbe esserci la qualità e il giudizio dell’utente finale, anche questo obbligatorio per legge tant’è che viene richiamato dal piano economico-finanziario. E come viene misurato il grado di soddisfazione degli utenti a Siracusa? Ce lo dice la stessa Tekra a pagina 9 della sua relazione al PEF: “le risultanze di indagini di soddisfazione degli utenti, seppure non svolte da soggetti indipendenti, sono rinvenibili sulla pagina facebook nell’area delle recensioni”. Recensioni spesso pessime su Siracusa, ancorché la città sia stata privata di un’indagine indipendente”
Infine, un servizio pagato da pochi. “Il rendiconto 2023 ci dice che alla data del 31/12/2023, relativamente all’accertato Tari di 31,2 mln di euro, sono stati incassati 12,3 mln di euro per competenza e 7,9 mln di euro di residui di anni precedenti. – conclude Mangiafico – Ecco che, nell’applicare il metodo tariffario dell’Arera, pesa quella gran mole di rifiuti indifferenziati prodotti in questi anni con la corresponsabilità di Amministrazione e Tekra e, a questo punto, dei consiglieri comunali compiacenti che hanno approvato le nuove tariffe, sbattendosene di questo andazzo, tanto, poi, paga “Pantalone”.”