Una voragine di circa 7 metri si è aperta in una porzione di strada in via Necropoli del Fusco, in direzione di via Columba e viale Ermocrate, causando disagi economici e pratici per i cittadini. Si tratta di un evento che si sarebbe potuto evitare o affrontare diversamente? A questa domanda risponde Michele Mangiafico, leader del movimento Civico 4 e membro di Fratelli d’Italia Siracusa, il quale, pur riconoscendo l’obsolescenza delle tubature in città, riporta l’attenzione a un episodio avvenuto quattro anni fa.
“Nel giugno 2020 – ricorda Mangiafico – si verificò un altro importante e simile cedimento della stessa strada, poco più avanti, di fronte alla concessionaria di automobili. Anche in quell’occasione si aprì un cratere di circa 7 metri sotto la carreggiata. Si trattava, come nel caso odierno, della grande condotta della linea fognaria che dalla vasca situata presso la rotatoria antistante l’Eurospin, raccogliendo le acque nere di Ortigia, Cassibile e le zone balneari, convogliava tali reflui fino alla vasca di via Necropoli del Fusco. Qui giungevano anche le acque nere provenienti dal viale Paolo Orsi, che trasportava quelle del resto della città, ad eccezione delle aree di Belvedere e Scala Greca. Da via Necropoli del Fusco, le acque proseguivano verso il depuratore di Canalicchio”.
A seguito del cedimento del 2020, la linea fognaria fu dismessa e tra il 24 settembre e il 30 ottobre dello stesso anno fu realizzato un bypass. Questo nuovo percorso parte dalla vasca davanti all’Eurospin e, attraversando il vicolo verso viale Paolo Orsi (nei pressi della clinica veterinaria), utilizza una condotta più piccola per convogliare le acque nere di Ortigia, Cassibile e delle zone balneari. Queste si uniscono poi, in viale Paolo Orsi, ai reflui del resto della città (inclusi i deflussi meteorici) e raggiungono la vasca di via Necropoli del Fusco, bypassando così il tratto di condotta obsoleto.
“In quell’occasione – spiega Mangiafico – sarebbe stato necessario chiudere due punti della vecchia tratta: uno presso la vasca della rotatoria antistante l’Eurospin e uno presso la vasca di arrivo in via Necropoli del Fusco”.
Cosa potrebbe accadere in assenza di questa seconda chiusura? Mangiafico ipotizza: “Durante le forti precipitazioni atmosferiche, le acque nere e pluviali raccolte nella vasca possono raggiungere un livello tale da risalire lungo la vecchia tratta dismessa e deteriorata. Queste acque finiscono per infiltrarsi sotto la sede stradale, causando un’erosione del sottosuolo che può portare a un cedimento strutturale”.
Potrebbe essere ciò che è accaduto giovedì pomeriggio? “Se così fosse – conclude Mangiafico – non è sufficiente intervenire per risolvere il problema. È necessario anche individuare le responsabilità di chi ha provocato questi disagi e sperperato risorse pubbliche in interventi che, per negligenza, devono essere ripetuti, gravando due volte sulle tasche dei cittadini”.
Civico 4 sollecita un’indagine per accertare le cause dell’episodio e, indipendentemente dall’esito, chiede che la vecchia tratta tra le due rotatorie venga definitivamente sigillata per prevenire ulteriori danni. Inoltre, propone che l’Amministrazione consideri la realizzazione di una linea separata per le acque pluviali, così da alleggerire il carico della condotta di viale Paolo Orsi, o che si studino soluzioni per deviare le acque meteoriche verso il mare, evitando sovraccarichi sulla rete esistente.