Altro punto su cui le due avvocatesse hanno battuto è quello relativo alla confessione resa dal loro assistito nel settembre 2016 quando, dopo una notte in bianco e di discussioni con il fratello e con l’allora suo legale difensore, Leonardi si fece accompagnare al comando provinciale dei carabinieri di Siracusa per confessare di essere stato lui ad uccidere Eligia. La difesa ha nuovamente ribattuto che quella confessione non va presa in considerazione perché frutto di una pressione psicologica che lui ha subito tanto più che poco prima che iniziasse il processo ha vergato una memoria con cui ha ritrattato tutto. I due legali hanno poi insistito sull’improbabilità della dinamica della morte di Eligia con la realtà dei fatti concludendo le arringhe con la richiesta di assoluzione per il loro assistito e, in subordine, con la derubricazione del reato da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale.
I riflettori si riaccenderanno all’udienza del 13 luglio quando, dopo la formale replica del pubblico ministero Concetta Maria Ledda, i giudici si ritirano in camera di consiglio per emettere il verdetto.
F. N.