Presso il Tribunale di Siracusa, in composizione monocratica, è iniziato il processo a carico dei due inviati de “Le Iene” che avrebbero diffamato l’assessore al comune di Siracusa all’epoca dei fatti e consigliere comunale, Alfredo Foti, ma un difetto di notifica ha indotto il giudice monocratico del tribunale di Siracusa Franco Scollo, a rinviare l’udienza al prossimo 19 febbraio.
Gli imputati sono Dino Giarrusso e Ismaele La Vardera che hanno affidato la propria difesa ai legali di fiducia avvocato Tommaso Tamburino del Foro di Catania e Stefano Toniolo del Foro di Milano. I due devono rispondere in concorso di diffamazione aggravata a mezzo stampa avendo confezionato e trasmesso il 15 novembre 2015 un servizio nel noto programma “Le iene” dal titolo “Siracusa il Comune è cosa loro”, in cui, secondo l’accusa, avrebbero leso la reputazione dell’allora consigliere comunale Alfredo Foti. In quel servizio, tra le altre cose, si affermava che Foti era indagato per il reato di turbativa d’asta, con riferimento alla gara d’appalto per l’affidamento della gestione degli asili nido nel comune capoluogo. Ma avrebbero omesso di riferire che nei confronti di Foti la stessa Procura che lo aveva in precedenza indagato, aveva avanzato richiesta di archiviazione per i fatti contestati e che poi il giudice ha archiviato la sua posizione. L’avv. Bruno leone, che ha difeso Foti, aveva dimostrato che gli inquirenti avevano sbagliato persona per cui il consigliere Foti non c’entrava nulla con quell’appalto.
Nel processo deve rispondere di omissione di controllo il direttore Laura Casarotto, addetta al controllo dei contenuti dell’emittente televisiva “Italia Uno”, proprio perché avrebbe dovuto esercitare una verifica sul contenuto del servizio mandato in onda nella trasmissione di tre anni fa.
Furono giorni davvero bui per la politica siracusana. Nel mese di luglio del 2016 Alfredo Foti, subito dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia, fu sentito a discolpa di quanto notificatogli nell’ambito dell’inchiesta dove era indagato dal Pm Marco Di Mauro, titolare dell’indagine sull’affidamento degli asili nido. Ascoltato alla presenza del suo legale di fiducia, Bruno Leone, Alfredo Foti sostenne in maniera analitica al sostituto procuratore De Mauro la propria versione dei fatti, rappresentando la sua abbondante estraneità, peraltro dichiarata pubblicamente. L’avvocato Bruno Leone decide di presentare una richiesta di archiviazione per la posizione del suo assistito con ampio margine di prova.
Apparve subito chiaro che qualcosa non quadrava in tutta questa ingarbugliata vicenda giudiziaria che germogliava sinistra nel ben mezzo dei veleni al Vermexio, ma anche alla Procura di Siracusa, con i seguiti della cronaca arcinota. L’avvocato Bruno Leone dava segnali chiari e convinti che si trattava di un errore. Di qualcosa ancora da chiarire.
Infatti, nell’ottobre del 2016, il sostituto procuratore Marco Di Mauro,titolare dell’inchiesta, ha chiesto all’ufficio del Gip l’archiviazione per la posizione giudiziaria di Alfredo Foti, al quale il 15 giugno era stato notificato un avviso di garanzia con relativo avviso di conclusione indagini.
In quei giorni Alfredo Foti si dimise da assessore ai lavori pubblici eall’urbanistica del comune di Siracusa – come lo stesso ha dichiarato – per fatti che non sono attinenti il contesto giudiziario in cui è indagato, ma nell’ambito del confronto interno in atto nel Pd, facendo un passo indietro al fine di sgombrare il campo da possibili strumentalizzazioni. Di certo fu danneggiato e di tanto
Novembre del 2016, Alfredo Foti querela “Le Iene”, a proposito della trasmissione andata in onda sul “Caso Siracusa”. Il consigliere comunale ed ex assessore ai Lavori pubblici Alfredo Foti, ha dato mandato al proprio legale di fiducia, avv. Bruno Leone, di agire in sede giudiziaria nei confronti della trasmissione “Le Iene”. L’uomo politico siracusano, nipote dell’onorevole Luigi Foti, fu costretto a dimettersi da assessore della Giunta Garozzo per l’avviso di garanzia ricevuto; la stessa accusa per la quale ora lo stesso Pm chiede l’archiviazione. Nel corso della trasmissione è citato a più riprese a proposito dell’inchiesta sugli asili nido, dove lo stesso ritiene debba essere posta fine “al linciaggio mediatico che da tempo si sta perpetuando nei suoi confronti”.
“E’ inaudito che pur in presenza di una richiesta di archiviazione formulata dal Pm – dichiara l’avvocato Leone – si continui ancora da parte di trasmissioni televisive di carattere nazionale a ritenerlo coinvolto in qualsiasi modo nella vicenda degli asili nido. Gli autori della trasmissione saranno chiamati a rispondere, assieme ai suggeritori nonché agli istigatori dell’attività diffamatoria. Non si possono propinare impunemente all’opinione pubblica, notizie ad effetto, denigratorie dell’onorabilità e correttezza di persone per bene. E’ legittimo il sospetto che vi siano persone che stanno attentando alle istituzioni democratiche, tentandone il sovvertimento”. La nota conclude: “Si confida che la Procura, al riguardo, voglia avviare delle approfondite indagini, volte a verificare la sussistenza di quanto denunciato, nonché gli eventuali responsabili”.
Concetto Alota