Con un comunicato stampa, il Sindaco f.f. della Città di Siracusa ha fatto sapere che è possibile, per chi volesse pagare l’acconto della tassa sulla raccolta dei rifiuti (Tari), farlo in un’unica soluzione senza interessi e sanzioni (bontà sua) anche se avesse ricevuto, per responsabilità del Comune, l’avviso dopo la scadenza del 4 maggio. Nonostante l’Ufficio Tributi abbia diffuso un comunicato stampa per sgombrare il campo da alcune perplessità sorte a causa della incapacità dell’Ente di far pervenire gli avvisi nei tempi che avrebbero garantito ai cittadini di adempiere senza farsi carico di interessi e sanzioni, la Giurisprudenza vuole che occorra un atto di revoca con effetti di legge a garantire quanto assicurato dagli uffici, pertanto il Sindaco f.f. dovrebbe produrre una Ordinanza di revoca di sanzioni e interessi che possa garantire il cittadino da qualsiasi atto futuro, forzato da un eventuale intervento della Corte dei Conti che obblighi il Comune al recupero di tali somme. Lo dichiarano Vincenzo Vinciullo, Salvatore Castagnino, Fabio Alota, Mauro Basile e Vincenzo Salerno.
E del resto negli stessi avvisi, pur non facendosi un richiamo a sanzioni o interessi, come da norma, gli stessi sono richiamati in modo non chiaro e non trasparente tale da indurre ad errore il contribuente-cittadino.
Nel comunicato, hanno continuato Vinciullo, Castagnino, Alota, Basile e Salerno, si legge che il contribuente cittadino ha sempre due possibilità che non comportano né interessi né sanzioni, o si paga l’importo comunicato per intero entro il 4 maggio oppure, utilizzando l’opzione della rateizzazione mensile, a partire dal 30 maggio (che comprende interessi).
“Per venire incontro alle esigenze delle famiglie e delle imprese – dice il Sindaco f. f. – abbiamo sospeso o fatto slittare il versamento dei tributi comunali. Qui, però mi rivolgo ai miei concittadini benestanti oppure che, semplicemente, godono di una situazione economica stabile e che magari in questi mesi di blocco hanno avuto minori spese del solito, affinché rinuncino alla rateizzazione della Tari. Sarebbe un atto di solidarietà rivolto ai meno fortunati perché darebbe al Comune una disponibilità finanziaria che consentirebbe di assicurare i servizi alle famiglie ma anche di pagare le rate dovute alla ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti”.
Non abbiamo nessuna difficoltà a dire che questa comunicazione del Sindaco è inascoltabile. Intanto perché moltissimi capoluoghi italiani, ma anche siciliani come Catania e Messina, hanno annunciato l’esenzione dalle tasse locali puntando sui contributi per l’emergenza coronavirus che arriveranno dallo Stato e dalla Regione. Ed in questa ottica hanno adeguato i loro bilanci.
Il Sindaco di Siracusa, hanno proseguito Vinciullo, Castagnino, Alota, Basile e Salerno, di esenzione non ne parla nemmeno, parla al massimo di rateizzazioni aggiungendo “che è meglio se si paga subito”.
La domanda sorge spontanea: Ma dove vive il Sindaco f.f.? Lo sa che a Siracusa da tre mesi nessuno guadagna un euro? Lo sa che il popolo siracusano delle partite iva è privo di reddito ed appesantito da scadenze? Lo sa che stanno fallendo quasi tutte le piccole imprese? Lo sa che la città vive un dramma economico che non ha precedenti? No, lui non sa nulla di tutto questo. Sa che i siracusani stanno bene e che possono pagare subito la Tari, insomma, secondo lui, non hanno nemmeno bisogno di ricorrere alla rateizzazione. Invece di proporre a chi può di versare perché non cerca una soluzione per chi non può neanche tramite rateizzazione pagare la TARI?
Il suo distacco dal mondo reale poi risulta evidente quando afferma che quelli che pagano subito farebbero “un atto di solidarietà rivolto ai meno fortunati perché darebbe al Comune una disponibilità finanziaria che consentirebbe anche di pagare le rate dovute alla ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti”. Ma il Comune non ha bisogno di questi spiccioli visto che per la raccolta rifiuti sperpera milioni. Proprio così! Basta solo ricordare che a marzo scorso questo Sindaco ha concesso alla ditta che gestisce il servizio una proroga, perché gli uffici comunali in due mesi non erano riusciti a predisporre l’affido della gara settennale, invece avrebbe dovuto chiedere una rinegoziazione del contratto di raccolta rifiuti, considerando la riduzione del servizio da erogare imposta indirettamente dal DPCM, che ha ordinato la chiusura delle attività, elencate nello stesso, ed il conseguente azzeramento della produzione rifiuti da parte di numerose attività .
Una forzatura incredibile che, hanno concluso Vinciullo, Castagnino, Alota, Basile e Salerno, alla fine debbono pagare i siracusani. Sempre gli stessi siracusani, che oggi sono debilitati da una terribile pandemia e che da tre mesi vivono in uno stato di quarantena, di ansia, di timore e di incubi.