18 gennaio 2021 – L’incontro con il sottosegretario alla difesa Mulè ha fatto fare un salto di qualità alla vicenda della smilitarizzazione dell’aeronautica. Ora sappiamo che, fermo restando la necessità di soddisfare alcune esigenze logistiche, c’è una disponibilità a discutere sulla smilitarizzazione dell’area. Nell’incontro è emerso con chiarezza che c’è un sentire comune in città che chiede di poter riconsegnare alla vita civile uno spazio così rilevante e strategico per lo sviluppo urbanistico di Siracusa. Nel tempo il ruolo della deputazione parlamentare, dell’On. Prestigiacomo, dell’On. Ficara, del Sindaco e dell’amministrazione comunale, del Comitato per bocca del prof. Roberto Fai è stato in questo senso determinante. La città ha mostrato fino ad ora di aver saputo fare sinergia su un interesse comune, cosa per nulla scontata e che rappresenta un elemento positivo di indubbia novità. Ora ci troviamo difronte a un punto di svolta, preso atto di una disponibilità di massima tocca alla città giocare la sua partita. Non è sufficiente avere la disponibilità del sito, bisogna avere chiaro come utilizzarlo, avere un’idea vincente sulla sua migliore valorizzazione urbanistica. Oggi abbiamo bisogno di ripensare in modo organico e unitario l’ampio spazio a Sud del water front che va dall’area Spero fino a Molo Zanagora, più in generale dalla foce del Ciane, col suo entroterra, alla capitaneria di porto, passando per borgo Sant’Antonio, in cui l’area dell’aeronautica è in una posizione baricentrica. È uno spazio che ha un alto valore, naturalistico, archeologico e paesaggistico e che offre anche una grande opportunità per la vita civile e per lo sviluppo economico. Ripensarlo in modo unitario è la grande scommessa che il Partito Democratico propone alla città. È sbagliato pensare a una riqualificazione segmentata per parti disgiunte. Non possiamo pensare all’area dell’avio scalo disgiunta dal resto del water front. Un ruolo centrale spetta all’amministrazione comunale: quale è la sua idea su questa vasta area? Il Sindaco dovrà avere la capacità di mettere a sintesi l’ampio dibattito già in atto sull’area sud della città e sul suo futuro urbanistico. E’ una grande occasione e bisogna pensare in grande, come merita una città che ambisce al ruolo di capitale italiana della cultura.