Siracusa, sbarcadero di Santa Lucia: il mare negato

Sbarcadero S. Lucia: da una parte tante persone, molti anziani, che si affollano sul molo o tra i frangiflutti, dall’altra un grande tratto di costa recintato, privatizzato ad uso esclusivo dei clienti di un hotel, il Musciara Resort. In mezzo, a separare le due parti, c’è una rete d’acciaio piazzata quasi sul mare, che recinge pure gli scogli di fronte e impedisce di arrivarci. Storia vecchia, arroganza eterna. Da una parte i cittadini che vedono violati i propri diritti, dall’altra le istituzioni che dovrebbero garantirli. E invece? Invece niente. O forse hanno anche rilasciato tutte le autorizzazioni e le carte sono tutte a posto. Ma tutto a posto non è. Non è a posto il diritto sancito dalla legge di godere liberamente di un bene che appartiene a tutti, come per tanti altri accessi che dovrebbero essere liberi e invece sono impediti. Non è a posto il senso comune di giustizia. Non è a posto il rispetto della stessa Costituzione.

Sappiamo che non è un nuovo caso, ma il teatro di altre battaglie perdute. Ma non per questo ci pare cosa giusta rassegnarsi. Al contrario, ci appare un sopruso intollerabile, che si rinnova ogni giorno, ogni mattina che uno dei tanti residenti del quartiere, e non solo, sbatte la faccia contro quella recinzione e si va ad arrampicare tra le pietre perché qualcuno, o qualche carta messa a posto, gli nega un suo diritto.

Torniamo perciò a chiedere a tutte le autorità responsabili se davvero è tutto a posto, se è così che deve essere, se e quanto ancora si vuole mortificare, in tempi come questi, la fiducia che i cittadini dovrebbero e devono nutrire verso le istituzioni e verso la giustizia.

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