Agenti della Squadra Mobile, su delega della Procura della Repubblica di Siracusa, hanno tratto in arresto Rugani Danilo, siracusano di 40 anni, in esecuzione di una misura cautelare personale emessa dal G.I.P. del Tribunale di Siracusa, su richiesta della Procura della Repubblica, poiché indagato per i reati di lesioni aggravate dall’uso dell’arma e dalla premeditazione e porto in luogo pubblico e detenzione di arma comune da sparo.
In particolare, nel primo pomeriggio dello scorso 14 gennaio, gli uomini della Squadra Mobile e delle Volanti della Questura di Siracusa sono intervenuti in una zona popolare, ubicata nella zona nord della città, per una segnalazione di persona riversa a terra, colpita da colpi di arma da fuoco. I poliziotti intervenuti si sono trovati davanti ad un uomo, di circa 50 anni, che gli ha riferito che, mentre rincasava da lavoro, dinanzi la porta di ingresso della palazzina dove vive, era stato colpito al ginocchio da un colpo da arma da fuoco esploso al suo indirizzo da un uomo.
La vittima, trasportata presso l’ospedale “Umberto I”, è stata poi sottoposta ad un delicato intervento chirurgico al ginocchio ferito. I poliziotti, pertanto – coordinati dalla Procura della Repubblica di Siracusa che assumeva immediatamente la direzione delle indagini – iniziavano a visionare le telecamere di videosorveglianza della città. Dalla disanima delle immagini, nei pressi dell’area dell’agguato, si notava il transito di un motociclo con a bordo un uomo, proprio negli istanti successivi alla gambizzazione della vittima.
Approfondendo il vissuto del ferito, gli investigatori concentravano le loro attenzioni su un operaio, Rugani Danilo che abitava proprio nella zona ove si è svolto il fatto delittuoso. Quest’ultimo, fra le altre cose, aveva nella sua disponibilità un motociclo, del tutto identico a quello immortalato dalle telecamere di videosorveglianza sopra citate. Inoltre, i poliziotti rinvenivano l’abbigliamento che indossava il centauro mentre passava dinanzi la telecamera. Gli agenti, sin dalle prime battute, verificavano delle palesi discordanze fra quanto l’uomo asseriva di aver fatto quella giornata con le risultanze di altri accertamenti, ed anche con la versione fornita da alcune persone. Rugani, probabilmente vistosi scoperto dall’azione investigativa, decideva di confessare l’accaduto, ammettendo di essere stato lui a sparare alla vittima, esternando le sue dichiarazioni dinanzi al Sostituto Procuratore della Repubblica di Siracusa che coordina le indagini, motivando il suo gesto per motivi “personali”, e rancori fra lui e la vittima.
A seguito delle indagini condotte dagli uomini della Squadra Mobile di Siracusa, che fornivano un robusto quadro indiziario probatorio, la Procura della Repubblica di Siracusa richiedeva al G.I.P. presso il Tribunale la misura cautelare a carico di Rugani.