Siracusa. Tra tattiche e tradimenti: Garozzo e Italia uniscono il centrosinistra, battono le destre e il Pd ringrazia

Siracusa. Nelle votazioni per le amministrative, il centrosinistra unito nel ballottaggio fronteggia l’avanzata di grillini e del centrodestra. In controtendenza sulla maggior parte dei comuni d’Italia, dove si sono svolte le votazioni e il Pd e gli alleati sono stati messi all’angolo. Piaccia oppure no, questo è il frutto della tattica messa in atto dal duo Garozzo-Italia e pianificata con l’apporto decisivo di Fabio Granata, Giovanni Randazzo e Fabio Moschella. La macchina del Pd ufficiale è rimasta in “garage” perché mancava “l’autista”, ma è stata la bicicletta di Francesco Italia a mettere insieme tutto il centrosinistra siracusano, nessuno escluso, tranne i pochi golpisti che fin dal primo momento avevano tramato un colpo di Stato con un’ammucchiata in favore del candidato del centrodestra, Ezechia Paolo Reale.

Tutto questo è stato annotato dai vertici siciliani e nazionali del Pd come una vittoria di una squadra-politica nuova, rispetto alle transfughe di personaggi che hanno preferito confrontarsi in solitario per soccombere sotto il peso della presunzione. Ora il Pd avrebbe chiesto a Giancarlo Garozzo di rientrare e di prendere in mano il partito a Siracusa per fare piazza pulita di tutti quelli che hanno remato contro e che hanno addirittura votato per il centrodestra.

Alla luce del risultato elettorale riportato a Siracusa, con gli schemi a giochi chiusi, il Partito Democratico, di fatto, si è disintegrato; ma, come in premessa, occorre chiarire che sono stati in molti a non votare per il proprio partito d’appartenza. E questo non è successo solo per la volontà di semplici iscritti, ma di storici dirigenti provenienti dal vecchio Pci, quindi, comunisti veri, quelli con il pelo sullo stomaco, almeno così erano considerati fino a qualche giorno fa. Ma non è finita. Anche nel ballottaggio questi vecchi “comunisti”, non solo hanno perseverato nel voto contro il proprio partito, ma addirittura hanno votato per il candidato di centrodestra e all’uscita del seggio si sono pure vantati di averlo fatto. Una richiesta di voto-velenoso evocato con grande enfasi da alcuni dirigenti del Pd, che alla fine si è rivelato un clamoroso tradimento e nulla più. Alla presenza di questa logica deduzione, si registra che alla fine è stato Giancarlo Garozzo a riportare al centro dell’attenzione il Pd e tutto il centrosinistra; giocoforza anche senza il simbolo ufficiale del partito e che ora può rivendicare e chiedere il conto, forte del fatto che in altri comuni il Pd ha fatto peggio. Turbamento e perdita della propria dignità politica quando difronte a tale siffatta catastrofe, si ascoltano le giustificazioni dei dirigenti del Pd siracusano, che non giustificano e parlano solo di eventi, e si dimettono con laconiche veline stampa, attaccando il sistema da loro stessi creato.

In questi cinque anni si sono consumate tutte le malefatte e varianti possibili, in una lotta tra le anime del partito, senza che qualcuno abbia avuto la capacità di trovare la svolta che poteva fare la differenza; solamente veleni e lotte senza alcuna speranza, entusiasmo o partecipazione. Sono state fortemente depotenziate le possibilità di una credibile compattezza del partito. L’egemonia culturale del falso liberismo ha scavato in profondità e ha travolto gli avamposti di una sinistra incapace di dare risposte convincenti ed efficaci ai gravissimi problemi. La mutazione genetica del Pd è causa ed effetto dentro un mai perlustrato percorso politico serio e duraturo. Ma ora Siracusa dovrà subire la difforme condizione politica che si è creata in consiglio comunale con la maggioranza dei consiglieri detenuta da Reale. Una situazione che non promette niente di buono, sempre che, non si ricorra ancora una volta all’arruolamento dei voltagabbana, con buona pace per tutti quelli che erano presenti durante lo sfoglio nella segreteria di Reale e non appena hanno sentito che Italia era in rimonta si sono recati nei locali del comitato elettorale di Italia per consegnare la loro presenza. Ipocrisia? Ma quando la necessità obbliga legge, si è perdonati.

Concetto Alota

 

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