«Quanto accaduto negli ultimi giorni, conferma soltanto quello che avevamo denunciato, dopo averlo vissuto in prima persona, il 25 marzo scorso. Quel treno che viaggia lungo il sud-est ha una sua valenza e oggi, alla vigilia, della stagione estiva, con una media passeggeri giornaliera che si aggira intorno alle 80 presenze al mattino, la Regione, che ci sembra “strabica” riuscendo a guardare soltanto l’asse Catania-Palermo e non l’intera Sicilia, e Trenitalia devono prendere atto che bisogna cambiare il contratto di servizio.»
Paolo Sanzaro, segretario generale della UST Cisl Ragusa Siracusa, e Alessandro Valenti, segretario del presidio FIT Cisl territoriale, commentano così l’ultimo episodio che ha coinvolto, ancora una volta, i passeggeri del Regionale 12824, in partenza da Siracusa alle 10.32 in direzione Ragusa e, quindi, Gela.
«Con la nostra iniziativa di marzo – continuano i due segretari – avevamo sperimentato tutte le criticità di un servizio fuori dal tempo. È impensabile gestire la tratta ferroviaria del sud-est siciliano con un treno del 1976 che ha una capienza di appena 68 posti a sedere e di altri 30 posti in piedi, distribuiti nei tre corridoi. I turisti, come avevamo visto con i nostri occhi, vogliono essere viaggiatori e usare il treno. Noi, invece, mettiamo a disposizione vecchie littorine, prive di aria condizionata e senza un cestino per gli eventuali piccoli rifiuti. È incredibile che la tolleranza del totale passeggeri – come ci venne riferito dai tecnici – sia legata al peso complessivo delle persone a bordo.
Giovedì scorso si è ripetuto lo scenario ormai frequente. La cosa incredibile è che soltanto l’insistenza delle persone che avevano acquistato il biglietto per il treno delle 10.30, ha convinto Trenitalia a mettere a disposizione un Minuetto che, per puro caso, si trovava ricoverato presso i Pantanelli e che ha una disponibilità di 150 posti a sedere.
Continuiamo a sostenere come fondamentale il prolungamento fino al sabato dei cosiddetti treni “Lavorativi” – hanno concluso Sanzaro e Valenti – e il ripristino di alcune corse nei festivi. Studenti, operatori scolastici, turisti ed impiegati potranno solo trarne beneficio. Si pone rimedio, così, ad una evidente ed incomprensibile mancanza.
Abbiamo sempre sostenuto – continuano Sanzaro e Valenti – che il treno può rappresentare il mezzo migliore per legare il sud est e, soprattutto, offrire occasioni migliori per i visitatori. I numeri dei viaggiatori lo dimostra e Trenitalia e Regione devono avviare una seria campagna di marketing per sfruttare questo mezzo. È incredibile, infine, che ci sia una vendita di biglietti in overbooking e che, in taluni casi, stranieri che acquistano il ticket on line con la formula treno+bici soltanto ai piedi del treno vengano informati che il due ruote non può essere portato a bordo.
Insomma, per qualcuno vale il motto “il treno dei desideri che all’incontrario va”.»