Siracusa, 17 Novembre 2022. Il movimento “Civico 4” prenderà parte alla manifestazione di domani, venerdì 18 novembre, per il futuro della zona industriale di Siracusa.
Il polo petrolchimico, da tempo in crisi, adesso vive un grave momento di incertezza legato alle conseguenze della guerra in Ucraina e all’embargo del petrolio russo.
Un clima di precarietà che pesa sulle spalle di oltre 10mila persone, tra lavoratori diretti e indotto, che lavorano nelle industrie.
“Dieci mila persone, tradotto in economia, significa 10mila famiglie che rischierebbero di rimanere senza un’entrata fissa – dice il leader del movimento, Michele Mangiafico– con tutte le ripercussioni che si ripercuoterebbero sul territorio”.
Peraltro, questi non sono gli unici problemi della zona industriale. Come si ricorda, infatti, lo scorso giugno, la Procura di Siracusa ha sequestrato il depuratore Ias, l’impianto destinato alla depurazione dei reflui dell’area industriale siracusana e dei Comuni di Melilli e Priolo Gargallo.
“Se dovessero chiudere impianti come Lukoil o Ias le perdite sarebbero incalcolabili”, continua Mangiafico.
Intanto al Mise è stato convocato un tavolo tecnico per discutere del destino del polo.
Nel frattempo, però, gli esponenti di “Civico 4”, mostrando solidarietà a tutti gli operatori della zona industriale, domani scenderanno in piazza insieme con Cgil e Cisl.
“La questione più grave, paradossalmente, e meno risolvibile potrebbe diventare quella a valle della produzione, cioè quella relativa agli scarichi – conclude Mangiafico – perché a oggi la vicenda di Ias dal punto di vista delle competenze regionali è rimasta al palo”.